“La Val di Sangro può essere un modello di intervento preventivo per evitare la possibile e sciagurata delocalizzazione. Ma occorre agire: adesso o mai più”. Il sindaco di Atessa Giulio Borrelli, noto al grande pubblico per essere stato direttore del Tg1 e poi per anni responsabile della sede Rai di New York, dà voce alle preoccupazioni di un intero territorio: “La realizzazione in Polonia di una fabbrica analoga a quella della Sevel rischia di creare una situazione di competitività che metterà in difficoltà il nostro stabilimento, che potrebbe dunque avere un ruolo secondario e marginale rispetto all’impianto polacco”.

Una situazione complessa, dove si sommano “trattati internazionali, ragioni fiscali e del costo dell’energia”, che va affrontata anche con “la realizzazione delle infrastrutture necessarie a mettere questa realtà produttiva in grado di competere con la Polonia e con gli altri stabilimenti dove si prevedono delocalizzazioni”. In Sevel, conclude Borrelli, non c’è solo una quota importante di occupazione, ma anche “una qualità professionale che è cresciuta nel corso dei decenni, ma che va ora mantenuta, sviluppata e potenziata nell'interesse non solamente di questa zona, ma dell’Italia intera”.