“La marcia dei Rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza del prossimo 7 giugno è la nostra iniziativa pubblica per portare in piazza la questione della sicurezza sul lavoro. Per dire pubblicamente che, attraverso gli Rls, le lavoratrici e i lavoratori devono essere parte integrante del sistema di gestione della sicurezza sul lavoro”. Cgil, Cisl e Uil di Monza e della Brianza tornano a parlare di sicurezza sul lavoro. A pochi giorni dall’attivo unitario, le organizzazioni sindacali scendono in piazza. E lo fanno con la “marcia degli Rls”: una sfilata per le vie del centro di Monza per dire “basta morti sul lavoro” e per ribadire che la prevenzione e la formazione sono i due pilastri fondamentali per evitare gli infortuni in azienda. L’appuntamento è per venerdì 7 giugno (alle ore 9) davanti alla sede Inail (in via Ugo Foscolo). Poi, lavoratrici e lavoratori si metteranno in marcia per raggiungere la sede della Prefettura (in via Carlo Prina).

“I tragici episodi che hanno aperto questo 2019 brianzolo non sono certamente stati dimenticati, ecco perché non ci stancheremo mai di alzare il livello di guardia su sicurezza e salute sui luoghi di lavoro”, spiega Giulio Fossati, segretario della Cgil di Monza e Brianza: “Gli Rls sono i nostri rappresentanti, eletti dalle lavoratrici e dai lavoratori, e sono la rete più diffusa che possiamo realizzare per migliorare le condizioni del lavoro e per elaborare, con i datori di lavoro, strumenti di prevenzione e controllo. Gli Rls sono una rete efficace per collaborare con gli enti ispettivi e gli organi di controllo per rendere effettiva la sicurezza”.

Una figura spesso marginalizzata. Secondo lo studio “Impact Rls”, condotto dal Politecnico di Milano nel 2017, “a dieci anni dal decreto 81, mancanza di informazione, partecipazione e coinvolgimento sono le difficoltà che si trova di fronte l’Rls, rendendolo spesso una figura che non porta nessun contributo specifico”. Per Giulio Fossati “l’insicurezza del lavoro continua a produrre i suoi risultati, rappresentandoci la vera faccia di un modello produttivo che deve evolvere per cambiare. Gli infortuni producono sofferenza alle famiglie, elevando i costi sociali e del lavoro”. Cgil, Cisl e Uil chiedono dunque prevenzione e controlli, maggiori investimenti nelle Agenzie tutela salute (Ats) e nell’Ispettorato nazionale del lavoro, e di incrementare le buone pratiche che l’Inail è in grado promuovere e divulgare.