Ripresa la trattativa per il rinnovo del contratto Anagina relativo alle lavoratrici e ai lavoratori della agenzie assicurative che investe i dipendenti delle ex agenzie Ina Assitalia confluite poi in Generali. A darne notizia sono First Cisl, Fisac Cgil, Una e Uilca nel sottolineare come le parti, sindacati e Anagina, “sono tornate ad incontrarsi per riprendere la trattativa per il rinnovo del contratto nazionale, ferma dall’autunno del 2022 per l’atteggiamento intransigente di Anagina”.

Questa nuova fase del confronto, fanno sapere i sindacati, “si è aperta con una timida ma significativa disponibilità della parte datoriale nel riconsiderare un aumento economico, come anche un’apertura nel formulare una nuova proposta sulla copertura sanitaria per le lavoratrici e i lavoratori del settore”. Le organizzazioni sindacali “hanno apprezzato l’apertura della delegazione Anagina anche se, ritenendo insufficienti le proposte datoriali, hanno effettuato le proprie considerazioni illustrando gli elementi imprescindibili per un accordo che rispetti la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori: un rinnovo che consideri i 4 anni passati in vacanza contrattuale; un aumento economico dignitoso, in considerazione dell’aumento dei prezzi di questi ultimi anni; una copertura sanitaria integrativa fruibile e dignitosa; un aumento dei buoni pasto; un aumento dei permessi personali”.

I sindacati hanno valutato “positivamente l’incontro e si riservano di esaminare la documentazione richiesta ad Anagina”, mentre un prossimo incontro è stato programmato per il 25 marzo prossimo. “Abbiamo con grande fatica riaperto il tavolo di trattativa, registrando al momento delle aperture, seppur timide, dalla controparte - commenta la coordinatrice nazionale Anagina Fisac Cgil, Elisabetta De Marco -. Registriamo qualche avanzamento su alcune delle rivendicazioni unitarie, come ad esempio sulla polizza sanitaria. Ci auguriamo, e per questo lavoreremo, che la trattativa possa portare in tempi non lunghissimi alla chiusura del rinnovo di un contratto atteso da oltre tre anni e che dia risposte soddisfacenti ai circa 2.800 lavoratori e lavoratrici coinvolti”, conclude De Marco.