Firmato il Contratto collettivo aziendale di Lavoro (Ccal) di Sviluppo lavoro Italia, ex Anpal Servizi, la società in house del ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali che si occupa di sviluppo e attuazione delle politiche attive nazionali e regionali. Un contratto rinnovato dopo 14 anni di attesa, che coinvolge circa 900 lavoratrici e lavoratori, valido per il triennio 2024-2026 e che raggiunge un incremento dei minimi tabellari pari al 14,5%.

La firma all’intesa è stata posta dopo il via libera a larghissima maggioranza da parte dell’assemblea generale delle lavoratrici e dei lavoratori di Sviluppo lavoro Italia alla sottoscrizione dell’accordo con i vertici aziendali, come fanno sapere Cristina Sebastiani e Christian Miccichè della delegazione trattante, insieme a Riccardo Tranquilli della Fisac Roma e Lazio e a Bruna Belmonte, segretaria nazionale della Fisac Cgil.

Il nuovo contratto, firmato da Cgil, Cisl e Uil e anche da Clap e Fabi, prevede sul piano economico l’incremento dei minimi tabellari del 14,5%, un rafforzamento dei premi di risultato e un ampliamento del welfare. Potenziate inoltre le coperture assicurative, la quota aziendale per la previdenza complementare e le indennità per le trasferte. Un insieme di misure che concorrono al recupero del potere d’acquisto, penalizzato dall’impennata inflattiva del biennio 2022-2023.

Sul piano normativo, invece, si introduce una revisione complessiva dell’ordinamento professionale, con un nuovo sistema di inquadramenti articolato su famiglie e profili professionali fondato sulla classificazione Istat delle professioni e sul sistema delle competenze Inapp e che a regime prevede 4 categorie e 4 fasce retributive.

Una firma, commenta la segretaria nazionale della Fisac Cgil, Bruna Belmonte, “che rappresenta un passaggio di assoluta rilevanza non solo perché si chiude un lunghissimo vuoto contrattuale, ma anche e soprattutto per la portata sostanziale delle innovazioni introdotte. Il rinnovo interviene con una revisione organica dell’impianto contrattuale, finalizzata a riallineare la regolazione del rapporto di lavoro ai profondi cambiamenti intervenuti nel sistema delle politiche attive del lavoro e nel quadro normativo nazionale. Un contratto frutto di un prezioso lavoro di squadra di tutto il gruppo dirigente della Fisac Cgil”.

Una firma dopo un lungo negoziato

“I lunghi mesi di trattativa - fa sapere la segretaria confederale della Cgil, Maria Grazia Gabrielli - si sono svolti fra le diverse difficoltà di portare avanti in contemporanea da un lato gli incontri fra la Confederazione ed il ministero del Lavoro e dall’altro il rinnovo di un contratto che non poteva prescindere dalla precisa individuazione, da parte del ministero stesso, della mission istituzionale e degli assetti statutari e organizzativi cruciali per far riprendere a Sviluppo lavoro Italia il ruolo fondamentale, già dell’ex Anpal Servizi, nelle politiche attive del lavoro e nel raccordo con le Regioni e le Province autonome. Nel chiudere dunque con il ‘Piano operativo strategico’, con la definizione del nuovo statuto, del nuovo Cda e del ‘Comitato strategico’, composto dalle parti sociali, datoriali e istituzionali, si è potuto arrivare dopo 13 mesi, a chiudere anche il rinnovo del contratto collettivo aziendale”.

Un contratto dal cuore rosso della Cgil, osserva la Fisac, con avanzamenti sul fronte della valutazione delle prestazioni, caratterizzato da un nuovo sistema e che introduce strutturalmente il lavoro agile con condizioni di miglior favore per chi è in situazioni di fragilità o bisogno. Vi è poi un aumento delle tutele, tra ferie solidali, permessi e congedi per donne vittime di violenza e si mette al centro il benessere organizzativo, armonizzandolo con la conciliazione dei tempi vita-lavoro e le esigenze delle lavoratrici e dei lavoratori.

Un sistema di diritti in linea con il sindacato

“Con un impianto normativo aggiornato e strumenti più moderni - commenta la segretaria generale della Fisac Cgil, Susy Esposito - il nuovo contratto non solo è al passo con l’evoluzione della nostra società, ma soprattutto riconosce e valorizza, anche in termini economici, il contributo quotidiano delle lavoratrici e dei lavoratori di Sviluppo lavoro Italia”.

“Dopo molti anni, finalmente l’accordo restituisce loro maggiori certezze e consolida un sistema di diritti più equilibrato, inclusivo e coerente con i valori che da sempre guidano la nostra organizzazione. È il risultato di un negoziato lungo, complesso, faticoso, condotto dalla Fisac con spirito costruttivo, con caparbietà e con il pieno coinvolgimento democratico di lavoratrici e lavoratori, a cui siamo grati per il sostegno e la fiducia accordataci”, conclude Esposito.