PHOTO
A Palermo da giorni la temperatura percepita nelle ore più calde può arrivare facilmente a 40 gradi. Difficile pensare che possa essere sopportabile in queste condizioni lavorare come rider. Ce lo conferma Paolo (il nome è di fantasia), un fattorino ancora giovane che si sposta in motorino e ci assicura che a quelle temperature “non è facile tenere il casco in testa per quattro o cinque ore di fila”. Paolo lavora con Glovo e ha ricevuto la famosa mail dell’azienda che offre un incentivo, misero a dire il vero, se si è disposti a loggarsi e farsi trovare anche nei giorni e nelle ore da bollino rosso.
Fino alla mail, ci racconta Paolo, l’attenzione di Glovo alla salute dei ciclofattorini si è limitata alla distribuzione gratuita di bottigliette d’acqua in tre diversi locali della città. Poi la proposta di incentivi a scalare, fino a un massimo dell’8% in più per le consegne portate a termine con una temperatura superiore a 40 gradi.
“Il massimo che possiamo fare, come autonomi, è di nove ore al giorno. In questo periodo dell’anno in cui molti vanno in ferie e un quarto della flotta circa non lavora – da autonomi non dobbiamo chiedere a nessuno, ci basta non loggarci –in nove ore, divise tra le quattro ore del mattino e quelle tra le 18:30 e la mezzanotte, ci stanno dentro una quarantina di consegne. Parliamo più o meno di un centinaio di euro lordi di guadagno. Se togli i dieci euro di benzina e le spese per resistere all’afa e alla stanchezza, torni a casa con una cinquantina di euro in tasca. E per fortuna che i residenti nelle zone più ricche della città si rendono conto paradossalmente della fatica che facciamo e sono più generosi con le mance”. Basta far due conti per capire che il famigerato “bonus” in realtà si traduce in pochi spiccioli.
C’è chi si ferma per il caldo? “Quelli più in là con l’età sì – racconta Paolo –, soprattutto se lavorano in bicicletta o in motorino. Ma il problema resta il fatto che, da lavoratori autonomi, non abbiamo gli ammortizzatori sociali e l’impatto della perdita se dovessimo fermarci nelle ore del pranzo sarebbe determinante per il guadagno”.
Quanto determinante? “A Palermo siamo circa 1500. Se sottraessi alla nostra giornata quattro o cinque ore, non solo perderemmo il guadagno di quelle ore, ma ci ritroveremmo tutti e 1500 a lavorare nelle stesse ore serali e quindi faremmo meno consegne del solito, alimentando una spietata concorrenza tra di noi. Molti rider non sarebbero soddisfatti in una situazione di questo tipo.
Ma il caldo rende veramente insopportabile il lavoro? “Il caldo è pesante, ma ci sono persone, come me, che cercano di stare attente, di difendersi, si portano l’acqua da casa, bevono molto, si portano dei sali, degli integratori, mettono la crema per proteggersi dal sole. E poi c’è chi in questo periodo sceglie volontariamente di loggarsi solo di sera”.
Come se ne esce? “Se ne esce solo con gli ammortizzatori sociali. Ma siccome da autonomi è impossibile arrivare alla copertura degli ammortizzatori, la vera battaglia resta quella portata avanti dal sindacato: il contratto, diventare lavoratori dipendenti per avere tutte le tutele che dovremmo avere, sia con il caldo sia in tutte le altre situazioni in cui in realtà siamo di fatto lavoratori di serie B. Anche se poi mi chiedo: Glovo riuscirebbe a gestire una flotta di 1500 rider dipendenti a Palermo?”.