“Cordoni detonanti, nitrato di ammonio e trizio: dal 7 ottobre 2023 il nostro Paese è diventato tra i principali esportatori di materiali a duplice uso verso Tel Aviv. Alcuni utilizzabili per le demolizioni controllate che stanno cancellando Gaza”. A rivelarlo è un’inchiesta pubblicata dalla rivista on line AltraEconomia

Nel podcast l’autrice, la giornalista freelance Elisa Brunelli, dettaglia i risultati del suo lavoro sul versante tecnico e politico, contestualizzandolo in un panorama internazionale, facendo emergere le contraddizioni tra le dichiarazioni del governo italiano e il suo operato.

Anche la genesi dell’inchiesta ci rileva come le norme stabilite anche a livello internazionale possano essere aggirate, ad esempio esportando improvvisamente grandi quantità di fertilizzanti che però hanno anche la funzione di essere sostanze detonanti per gli ordigni bellici. 

Per dovere di cronaca riportiamo le parole pronunciate in merito dal ministro degli Esteri, Antonio Tajani, durante il question time in Senato a seguito della pubblicazione dell’inchiesta: “"È opportuno chiarire che le micce detonanti, il nitrito d'ammonio e diversi composti del trizio non sono considerati dalla legge a duplice uso, non richiedono quindi alcuna autorizzazione da parte dell'autorità. Le nostre verifiche indicano chiaramente che negli ultimi anni non sono state rilasciate autorizzazioni per le esportazioni verso Israele di composte di trizio classificabili a duplice uso.

Analizzando i dati doganali risulta che tutte le esportazioni di prodotti contenenti trizio riguardano materiale ad uso medico per società farmaceutiche israeliane. Come ho già avuto modo di riferire più volte in Parlamento, dal 7 ottobre 2023 il governo ha adottato una linea di estremo rigore su ogni materiale destinato ad Israele. Da quella data sono state sospese tutte le nuove autorizzazioni all'esportazione di armi e persino le autorizzazioni alla conclusione delle trattative contrattuali con Israele”.

Brunelli dettaglia tecnicamente e motiva le tesi sostenute, nel nostro podcast e nell’inchiesta che verrà presentata il prossimo luglio nella sala stampa del Senato.