Filctem Cgil, Uiltec Uil, Ugl Chimici e Fialc Cisal hanno indetto per martedì 7 maggio lo sciopero dei dipendenti della Pfizer di Catania. A motivare la protesta, l'assenza di un piano industriale e i mancati investimenti, nell'ottica di Industria 4.0, per l’allineamento ad Annex 1 (nuova direttiva europea sulla produzione di farmaci). “L'azienda, dopo aver ribadito di aver già investito nel sito catanese svariate decine di milioni di euro nella struttura per la sua messa in sicurezza e nelle consulenze, e che nel 2019 investirà ulteriori 13 milioni di euro, ha dichiarato che sul piano industriale e sugli investimenti per la riconversione del sito in Industria 4.0 non ha ulteriori informazioni da condividere”, scrivono i sindacati. Filctem, Uiltec, Ugl e Fialc sottolineano anche che “le somme finora spese all'interno del sito nel quadriennio 2015-2018, seppur per certi versi necessarie (come la messa in sicurezza del sito dalle acque meteoriche), non hanno interessato le tecnologie sia di produzione sia di qualità, che restano ferme al palo”.

I sindacati, dunque, chiedono “ancora una volta un serio progetto di sviluppo per il sito, in termini di investimenti sia materiali sia immateriali, che rimettano la governance aziendale su un piano di credibilità di fronte agli stakeholders. La società inizia a essere debole ed esposta a rischi notevoli di competitività e da un possibile abbassamento di interesse della casa madre oltreoceano, comprovata dalla persistenza del costo unitario dei prodotti molto alto, da una organizzazione del lavoro non competitiva ed efficiente con continuo ricorso a straordinari strutturali, da un processo produttivo deficitario per la ripresa preoccupante delle deviazioni al sistema standard e, infine, dalla perdita di importanti mercati come Usa ed Europa”.