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Andrea Misson, il giovane operaio di 21 anni rimasto gravemente ferito in un infortunio sul lavoro avvenuto a Trieste il 6 ottobre scorso, è morto nella notte in ospedale. Originario di Paularo, provincia di Udine, Misson era caduto da un’altezza di circa cinque metri mentre lavorava nel cantiere di una villa in Strada Costiera. Aveva subito un trauma toracico e addominale e un violento trauma cranico dovuto all’impatto con il pavimento sottostante. Misson era giunto in elicottero all’ospedale Cattinara di Trieste in condizioni critiche e nella notte ha cessato di vivere.
Faidutti, Fillea Cgil FVG, denuncia: “Nonostante le nostre richieste, quasi sempre ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza viene negato l’accesso ai cantieri”
“Registriamo con dolore un nuovo incidente mortale sul lavoro – ha scritto Elisabetta Faidutti, segretaria generale regionale Fillea Cgil Friuli Venezia-Giulia –. Andrea Misson era un lavoratore del settore dell’edilizia e la sua morte scuote la nostra regione. Il ripetersi degli incidenti sul lavoro è continuo, un’emorragia senza fine nel nostro Paese, dovuta in parte all’impossibilità di condividere l’organizzazione dei cantieri con le parti datoriali”.
“Quasi sempre ai rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza viene negato l’accesso ai cantieri e questa, come Fillea Cgil, è una denuncia che stiamo ripetutamente portando avanti e ci preoccupa. I rappresentanti dei lavoratori per la sicurezza sul territorio – continua la sindacalista – devono prendere appuntamento con i titolari dei cantieri per potervi accedere e l’accesso viene spesso negato. Inoltre, come sindacato, non rileviamo a oggi interventi dell’autorità di controllo che è stata più volte sollecitata in tal senso”.
“Esprimiamo la nostra vicinanza alla famiglia Misson e ci chiediamo – conclude la dirigente – quanto dovremo ancora aspettare prima che una seria prevenzione venga messa in atto e vengano fatti i necessari investimenti a livello politico ed economico che consentano una migliore sorveglianza”.