Dovrebbe trovare lavoro a chi lo sto cercando, ma in realtà (seppur indirettamente) licenzia. È lo strano caso di Modis Italia, società di fornitura e servizi informatici, ora posta in liquidazione, che il 9 aprile scorso ha avviato una procedura di licenziamento collettivo per tutti i suoi 48 dipendenti.

“L’azienda è di proprietà della società di consulenza e servizi ingegneristici e tecnologici Akkodis che, a propria volta, è di proprietà al 100 per cento dell’agenzia del lavoro Adecco”, spiega il segretario Fiom Cgil Milano Giorgio Pontarollo: “Il ‘padrone’ di Modis è di fatto Adecco, cui riconducono inevitabilmente le responsabilità sociali”.

Dopo l’avvio degli esuberi si è svolto, come a norma di legge, il periodo di confronto sindacale. “In quella prima fase di confronto – prosegue Pontarollo – non è stato possibile addivenire a un accordo perché la proposta aziendale è stata valutata irricevibile”. Venerdì 7 giugno si è tenuto “il primo incontro istituzionale presso la Regione Lombardia, nel corso del quale i rappresentanti dell’azienda hanno ribadito la loro proposta”.

Di conseguenza, la Fiom Cgil ha dichiarato lo stato di agitazione permanente. “Ci riserviamo – continua l’esponente sindacale – di indire una successiva mobilizzazione nel caso in cui il prossimo incontro, che si terrà domani, martedì 11 giugno, la proprietà non si attiverà concretamente per giungere a un accordo. Chiediamo che proprio Adecco e la sua controllata Akkodis intervengano per arrivare a una soluzione positiva”.

Pontarollo, in conclusione, evidenzia che “stiamo vivendo una fase di cambiamento delle agenzie di somministrazione: si fanno impresa a tutti gli effetti, gestiscono direttamente i rapporti di lavoro e sono proprietarie di società. Per noi è chiaro che non possono, in una logica di scatole cinesi, diluire fino ad annullare le proprie responsabilità”.