Un muratore di 24 anni è morto su lavoro questa mattina in un cantiere in via Bassini, nel quartiere di Lambrate, a Milano. Il giovane, secondo le prime informazioni, è precipitato da un ponteggio.

Sul posto il personale del 118, che ha potuto solo constatare il decesso, carabinieri, polizia locale, Ats e vigili
del fuoco che stanno lavorando per mettere il ponteggio in sicurezza.

Cgil Milano: “Basta con la retorica del cordoglio. Stop alla politica degli annunci”

Due lavoratori hanno perso la vita in meno di dodici ore tra Milano e la sua provincia. Due tragedie che si consumano nell’indifferenza di un sistema che continua a considerare la sicurezza sul lavoro un tema da evocare a lutto avvenuto, con la solita, insopportabile retorica. A Carpiano, in un deposito DHL di via Aldo Moro, un uomo di 60 anni è stato accidentalmente investito da una motrice nel piazzale dell’azienda, subito dopo aver terminato lo scarico della merce. Questa mattina un altro lavoratore ha perso la vita a Lambrate, in un cantiere edile. Le dinamiche dell’incidente sono ancora in fase di accertamento, ma l’esito è drammaticamente chiaro: un’altra morte, un altro nome da aggiungere alla lunga lista di chi non è tornato a casa dopo una giornata di lavoro.

“È una strage continua. Non bastano più i minuti di silenzio e le promesse di intervento – dichiara Vincenzo Greco della segreteria Cgil Milano –. Non basta continuare a parlare genericamente di ‘sicurezza’. Servono ispettori del lavoro – a Milano ce ne sono solo 20 –, formazione, regole e responsabilità chiare. C’è bisogno di un impegno concreto da parte di aziende e istituzioni. Serve, soprattutto, una cultura del lavoro e della prevenzione che rimetta al centro la vita, la sicurezza e la salute delle persone”.

“Stop alla politica degli annunci – chiude Greco –, non è più accettabile che si risponda a ogni tragedia con parole vuote e misure di facciata. Ogni vita persa sul lavoro è una sconfitta dello Stato e del sistema produttivo”.

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