Un giovane operaio di 18 anni di origini albanesi, per cause in corso di accertamento, è caduto in un cavedio da un'altezza di circa 10 metri in un palazzo in ristrutturazione in centro a Milano. L'incidente sul lavoro è avvenuto intorno alle 15 in via Senato 13.

“Le autorità competenti svolgeranno le indagini per definire meglio la dinamica dell’incidente e individuare le responsabilità – sottolineano Camera del Lavoro e Fillea – ma anche con le poche informazioni in nostro possesso vogliamo da subito ricordare con forza come gli infortuni in cantiere non siano mai una casualità: alla base degli incidenti mortali ci sono spesso cause riconducibili ad esempio all’organizzazione del lavoro nel cantiere, all’assenza di formazione, a una scorretta manutenzione dei macchinari e ai ritmi elevati di produzione”.

Fillea e Cgil, prosegue il comunicato congiunto, “si battono quotidianamente perché sui cantieri tutti i lavoratori, anche se non sono edili, possano accedere ai corsi di formazione relativi ai rischi che si presentano nelle varie fasi lavorative, anche a causa delle interferenze tra diversi tipi di lavorazioni, e perché la normativa in materia diventi più stringente, con una vera patente a punti che non permetta un facile recupero dei punti con i corsi ai datori di lavoro e con l’estensione ai cantieri privati delle tutele presenti negli appalti pubblici”.

Questo purtroppo è l’ennesimo episodio che rende conto delle emergenze che stiamo affrontando ogni giorno nel settore. “È necessario - sottolineano la confederazione e la categoria degli edili - dare piena applicazione al protocollo sulle infrastrutture e costruzioni e che l’Ispettorato Territoriale del Lavoro e gli altri enti ispettivi intensifichino i controlli in cantiere, in particolare sull’effettivo svolgimento della formazione in ingresso”.

Il 28 aprile è la Giornata mondiale dedicata alla salute e sicurezza e ai morti sul lavoro, “è tempo di evitare i riti del cordoglio e di mettere in campo azioni concrete su prevenzione, controlli e sanzioni”.