Nel terzo trimestre 2025, la stima degli occupati nelle Marche si attesta a 652 mila unità. Rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente il valore subisce una diminuzione di 8 mila unità (-1,2%). Il calo della componente occupazionale risulta più marcato rispetto a quello avvenuto nel Centro Italia (-0,8%) mentre nel Paese nel complesso si registra una sostanziale stabilità. Il tasso di occupazione delle persone tra i 15 e i 64 anni è del 67,9%, in diminuzione di 0,8 punti percentuale rispetto al terzo trimestre 2024.

La flessione dell’occupazione nelle Marche è ascrivibile interamente all’andamento dei lavoratori indipendenti (-22mila, -13,8%). I dipendenti registrano invece un aumento di 14mila unità (+2,8%). Il lavoro dipendente rimane stabile nelle altre aree considerate.

A livello di genere, la diminuzione occupazionale è sostanzialmente imputabile alla componente maschile che diminuisce di 11 mila (-3%). Le donne occupate, infatti, crescono rispetto al terzo trimestre 2024 di 3 mila unità (+1%). Il tasso di occupazione subisce un calo per gli uomini (-2,2%), mentre aumenta per le donne (+0,6%), sebbene ancora tra le due componenti ci sia un divario di quasi 9 punti percentuale a discapito delle donne (72,3% contro 63,4%).

Tra i macrosettori il crollo proviene totalmente dal comparto allargato degli altri servizi (-24mila, -8,3%). Aumentano, invece, industria (+4,8%), costruzioni (+10,4%) e commercio (+2,1%). I disoccupati diminuiscono di 5 mila unità (-14,6%) e si attestano a 30 mila individui. L’andamento risulta in controtendenza rispetto ai valori del Centro (+3,1%) e dell’Italia in generale (+0,8%). Cala altresì il tasso di disoccupazione (4,4%).

Eleonora Fontana, della segreteria Cgil Marche

Infine, crescono significativamente gli inattivi (+11mila, +4,5%) che ammontano a 265 mila unità, in particolare nella componente più vicina al mercato del lavoro, ovvero le forze di lavoro potenziali (+43,4%). Il Paese nel complesso registra -0,3% mentre il Centro Italia +1,7%. Contestualmente aumenta il tasso di inattività che si attesta a 28,9%.

“I dati del terzo trimestre 2025 – spiega Eleonora Fontana, segretaria regionale Cgil Marche – evidenziano due segnali negativi: la diminuzione degli occupati e l’aumento degli inattivi. La situazione è sempre più preoccupante, per questo occorre ricostituire al più presto la Commissione regionale lavoro per prevedere interventi mirati già per il 2026 per superare le fragilità del mercato del lavoro regionale”.

Export, segnali preoccupanti per le Marche: calo del -3,9%

Il segretario generale della Cgil Marche, Giuseppe Santarelli (Facebook Cgil Marche)

Pochi giorni fa erano arrivati dall’andamento economico delle Marche altri dati erano arrivati come segnali molto negativi dall’export. Prendendo a riferimento sempre il terzo trimestre 2025, il territorio ha registrato un calo del -3,9%, in totale controtendenza rispetto all’andamento a livello nazionale, dove le esportazioni sono cresciute del 3,6%. Un calo legato alle sofferenze di alcuni settori fondamentali dell’economia locale e cioè la moda con un -8,5%, le macchine utensili con -13,5%, il mobile con -2,3% e la farmaceutica con -27,4%.

“È la conferma – ha spiegato Giuseppe Santarelli, segretario generale Cgil Marche – che i dazi americani e le politiche di austerità europee, con il conseguente blocco dell’industria tedesca, stanno aumentando le difficoltà dell’economia marchigiana. Di qui, la necessità sempre più impellente di una politica industriale nazionale e regionale”.