Il piano di Leonardo, presentato agli investitori, è stato confermato anche ai sindacati nella riunione dell’Osservatorio strategico, tenutasi il 24 marzo alla presenza dell'Ad Alessandro Profumo. Nell'incontro è stato fornito l’andamento economico a consuntivo del 2020 e le azioni industriali che l'azienda intende intraprendere per essere pronti a cogliere tutte le opportunità post Covid. "L’incontro  è stata l’occasione per fare un punto sull’andamento del Gruppo che è riuscito a contenere l’impatto pandemico sul business quasi in tutte le divisioni tranne per la Divisione Aerostrutture", commentano in una nota unitaria i segretari generali di Fim, Fiom e Uilm. "Questo importante obiettivo è stato raggiunto grazie al modello di relazioni industriali partecipativo, e agli accordi sul Protocollo Covid" coi sindacati, "che hanno salvaguardato la sicurezza dei lavoratori e ha messo in sicurezza il business".

Ora - prosegue la nota di Roberto Benaglia, Francesca Re David e Rocco Palombella - "è il momento di concentrarsi sulla ripresa traguardando un anno ancora pieno di complessità, ma nel quale è necessario porre in essere scelte per garantire aspettative importanti in tutti i settori. La divisione Aerostrutture in questa fase è quella che avrà bisogno di maggiore attenzione, positiva è la conferma del piano di investimenti per circa 360 milioni di euro, un punto di ripartenza per il comparto dell’aviazione civile di Leonardo, per sostenere il piano di sostegno e rilancio. Gli investimenti che consentiranno di ammodernare ed efficientare i processi produttivi già identificati nel 2020, secondo l'Azienda saranno accompagnati dal percorso di diversificazione e ampliamento dei programmi che interessano i siti della divisione ed in modo particolare Grottaglie e Pomigliano".

Per gestire la fase di transizione e la difficoltà contingente sono state confermate le azioni strutturali annunciate di accompagnamento alla pensione per circa 500 lavoratori e la ridistribuzione di altri 500 lavoratori nelle divisioni che manifestano necessità anche temporanea di risorse aggiuntive. I sindacati hanno chiesto che questo "avvenga attraverso il confronto sindacale a tutti i livelli e il riconoscimento di quanto previsto dagli accordi sindacali in materia di trasferte. Queste azioni di contenimento, secondo l'azienda, consentiranno di guadagnare il tempo necessario, in una crisi del settore del trasporto aereo civile che non vedrà i volumi pre-Covid prima del 2025, ad avviare l’attuazione dei programmi aggiuntivi, che combinati con la fase di ripresa del mercato dovrebbero ricreare le condizioni per rimettere in moto il percorso di crescita, nella consapevolezza che nel breve, medio periodo dovremo affrontare ancora una fase di difficoltà". Fiom, Fiom e Uilm "hanno sollecitato l’azienda a mettere in campo tutte le azioni possibili e utili a individuare attività aggiuntive per accelerare il percorso di diversificazione industriale, al fine di salvaguardare un settore industriale strategico per il Paese qual è quello delle produzioni civili dell'aerospazio".

I metalmeccanici considerano inoltre "importante la valorizzazione industriale e il potenziamento della divisione Cyber, la quale dovrà necessariamente cogliere, per una sua vera e consistente prospettiva anche occupazionale, tutte le opportunità derivanti dagli investimenti nazionali derivati dei fondi del Recovery Plan". Il quadro delle altre divisioni è "sostanzialmente stabile, seppure anch'esse risentano le criticità della fase pandemica" rilevano i segretari generali, ed "è stato alimentato dal sostegno arrivato dal mercato militare governativo. Alcune aree di attività e siti nella divisione Elettronica sono dichiarati suscettibili di miglioramento e razionalizzazioni da parte dell'azienda, con progetti avviati o in fase di attuazione. Una di queste come annunciato è la B.U Automation, su cui ci è stato ribadita la volontà da parte dell'azienda di individuare un potenziale partner che funga da traino a un business per il quale Leonardo ritiene di non avere le dimensioni utili a competere". Ma Fim, Fiom e Uilm ritengono "non percorribili e condivisibili processi che portino fuori dal perimetro Leonardo le attività attualmente presenti". Nessuna azione dovrà essere attuata senza il consenso delle organizzazioni sindacali, questa la sottolineatura delle segreterie generali rispetto a questo tema per quanto concerne eventuali operazioni di riorganizzazione produttiva .

Fim, Fiom e Uilm hanno chiesto a Leonardo "un maggior protagonismo sugli investimenti che saranno disponibili per il Paese derivati dalle risorse europee del Recovery Plan", soprattutto a fronte dell’interesse manifestato dall’azienda alla partecipazione a molti progetti, tra cui comunicazioni, cloud, reti infrastrutturali, sicurezza, per i quali però Leonardo non ha ancora presentato "progetti specifici". Fim, Fiom e Uilm sottolineano "le caratteristiche moltiplicative dei fattori occupazione e redditività che il settore dell’Aerospazio e Difesa da sempre registra, nella convinzione che questo settore, accompagnato allo Spazio nel quale comunque opera il Gruppo Leonardo possano essere da traino alla ripresa".

I sindacati, infine, "ritengono importante concludere il percorso di rinnovo del contratto integrativo aziendale, riprendendo i punti mancanti della piattaforma unitaria, funzionale nei mesi successivi a concentrarsi su cosa serve per la crescita. Abbiamo accolto positivamente la disponibilità dell'amministratore delegato di Leonardo a incontrarci a intervalli più ravvicinati per monitorare l’evoluzione del contesto generale e delle criticità che eventualmente permanessero, fino al termine della fase pandemica", concludono Benaglia, Re David e Palombella.