“Esprimiamo con forza la nostra solidarietà alle lavoratrici e ai lavoratori dell’agenzia di stampa Askanews”. Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, dopo che l'azienda ha comunicato oggi l'apertura della procedura di licenziamento per 23 giornalisti. “Non è possibile dopo anni di cassa integrazione – prosegue il numero uno della Cgil – scaricare ancora una volta sui lavoratori tutto il peso di difficoltà economiche e di scelte gestionali”.

“Mi auguro – conclude Landini – che la proprietà riveda la decisione di licenziare lavoratori che da anni, con professionalità e competenza, si fanno carico di una situazione certamente non facile per tutto il settore dell’editoria, e che siano individuati gli strumenti necessari per superare questa ennesima fase di crisi senza ricadute occupazionali sui lavoratori”.

Sono 23 i giornalisti dell'agenzia di stampa che rischiano il posto. Ne dà notizia il cdr dell'agenzia, che parla di “forzatura inspiegabile”, in quanto l'annuncio da parte dell'azienda dell'apertura della procedura di licenziamento collettivo è avvenuto mentre era in corso un confronto con la rappresentanza sindacale interna. E questo, aggiunge il cdr, “quando ancora è pendente il verdetto del tribunale sul piano di concordato presentato dalla stessa azienda. Per l'ennesima volta, quindi, l'editore Luigi Abete decide di scaricare sui lavoratori il peso di difficoltà economiche e di scelte gestionali discutibili e oggi, dopo anni di cassa integrazione, ha deciso di mandare a casa un terzo della redazione”. 

Il cdr di Askanews denuncia “l'atteggiamento irresponsabile dell'azienda e insieme ai giornalisti metterà in campo tutte le iniziative necessarie a contrastare i licenziamenti. Allo stesso tempo chiede che tutte le istituzioni politiche ed economiche si attivino per cercare di riportare Abete e l'azienda sul terreno della ragionevolezza, per trovare gli strumenti che consentano di superare questa ennesima fase di crisi senza fare ‘macelleria sociale’”.