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Si è concluso bruscamente, con l’abbandono della trattativa da parte dell’azienda, il terzo incontro tra la società del vending Ivs Italia e le organizzazioni sindacali di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs, che verteva sui temi salute e sicurezza e stress da lavoro correlato. È quanto si apprende da una nota congiunta
L’azienda, "pur sollecitata dai sindacati, non ha fornito risposte certe e risolutive alle problematiche sollevate dalle categorie insieme ai delegati e alle strutture territoriali, che chiedono un intervento immediato volto a eliminare o quantomeno abbassare i rischi e i pericoli che ne conseguono per le migliaia di dipendenti".
La discussione riguardava in particolare il rispetto delle otto ore giornaliere di lavoro, facilmente superate a causa dei carichi eccessivi di consegne affidate ai dipendenti; il rispetto delle normative contrattuali in merito agli straordinari – come limite e come retribuzione – e alle ‘trasferte Italia’; la questione del caricamento oltre i limiti dei furgoni utilizzati dagli addetti, con il rischio di causare incidenti e ricevere multe per il mancato rispetto delle normative stradali.
“Questi sono i temi che l’azienda si è rifiutata di affrontare – dichiarano le organizzazioni sindacali – e le condizioni di lavoro che costringono i dipendenti a compiere quotidianamente azioni inopportune impartite indirettamente dall’azienda. Non possiamo accettare questa condotta, che Ivs adotta ormai da troppo tempo”.
Impossibilitati a svolgere le proprie mansioni in sicurezza, i lavoratori sono affaticati e stressati: le organizzazioni sindacali si attiveranno pertanto al fine di mettere in azione tutti i percorsi utili a garantire il rispetto del contratto nazionale e delle leggi atte a tutelare la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro.