“Non c’è giorno che non si contino infortuni gravi e mortali nei cantieri, dove ormai si trova di tutto, dalle finte partite Iva ai cottimisti anni 50, con un far west contrattuale che premia la concorrenza sleale di imprese improvvisate e penalizza chi rispetta il contratto dell’edilizia, le sue norme specifiche per formazione e sicurezza e i corretti orari di lavoro. Ora basta”.  E’ quanto afferma Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil, secondo il quale “nonostante i positivi passi avanti fatti in questi mesi - dalle recenti norme contenute nel decreto fiscale sulla sicurezza nei posti di lavoro all’entrata in vigore del Durc di Congruità - continuiamo a registrare la nascita di migliaia di imprese, prive di dipendenti,  improvvisate e disorganizzate che si offrono sul mercato con ribassi dovuti esclusivamente alla non applicazione del contratto nazionale dell’edilizia. Eppure tra il PNRR e gli incentivi più generosi al mondo (110%, bonus facciate ecc.)  lo Stato sta alimentando con decine di miliardi di soldi pubblici una crescita senza precedenti”. Per queste ragioni, "insieme a tutte le altre forze sociali del settore, sindacali e datoriali, abbiamo scritto al governo affinché la crescita in atto sia anche l’occasione per qualificare il settore, sostenere le imprese serie e la qualità del lavoro” prosegue Genovesi, che chiede "soluzioni radicali: non è possibile che chi beneficia di soldi pubblici alimenti dumping contrattuale, lavoro insicuro e precario, concorrenza sleale. Non si può di giorno invocare qualità, innovazione, sostenibilità e di notte permettere una vera e propria rincorsa al ribasso, in termini di salari e soprattutto vite umane”.