Si è tenuto oggi (1° luglio), presso l'unione industriali di Caserta, il primo incontro riguardo la procedura di licenziamento collettivo per 350 lavoratori avviata dalla multinazionale americana Jabil per lo stabilimento di Marcianise, che oggi conta 707 dipendenti. Un avvio formale del confronto, seguito dalle lavoratrici e dai lavoratori dello stabilimento campano, che per tutto l'incontro hanno presidiato la sede di via Roma. Lo dichiarano Michele Paliani, Fabio Palmieri e Mauro Masci, per Fim, Fiom e Uilm nazionali.

"Oggi abbiamo rafforzato e precisato le considerazioni fatte la scorsa settimana al ministero dello Sviluppo economico - spiegano i sindacalisti -. Per quanto ci riguarda l'atto unilaterale della Jabil è molto grave. Per dare l'avvio ad un confronto costruttivo devono essere ripristinate alcune condizioni: rispettare gli accordi in essere e ritirare la procedura di licenziamento".

Solo in questo modo, a loro avviso, "togliendo il ricatto del conto alla rovescia, sarà possibile avviare una trattativa utile a individuare una soluzione condivisa. La credibilità del tavolo è una condizione necessaria per lavorare serenamente". Le lavoratrici e i lavoratori della Jabil "hanno già fatto tanti sacrifici, la loro dignità non può essere messa in discussione da atteggiamenti gravi e intimidatori. È necessario trovare una soluzione alternativa ai licenziamenti che salvaguardi l'occupazione dello stabilimento ma anche la tenuta di un intero territorio in sofferenza".

Le organizzazioni sindacali infine "si attiveranno, con tutte le iniziative necessarie, per continuare il confronto in sede ministeriale alla presenza del ministro".

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