Centoventi licenziamenti. L’azienda tedesco-lussemburghese, proprietaria dell’Hotel Bonvecchiati di Venezia, ha confermato nella serata di lunedì 16 ottobre i timori che nei suoi dipendenti si erano già accesi durante l’estate. Per i lavoratori, 65 con contratto a tempo indeterminato e 55 stagionali, si apre adesso una fase d’incertezza che inizierà ufficialmente il 30 ottobre, ultimo giorno di attività dell’hotel prima della chiusura per ristrutturazione.

Le motivazioni della proprietà

“L’azienda tedesco-lussemburghese ha acquisito attività e immobile dell’Hotel Bonvecchiati a maggio 2021”, spiega il segretario generale Filcams Cgil Venezia Renato Giacchi: “Ha gestito l’apertura dell’albergo fino ad adesso, ma pochi giorni fa ha comunicato che avrebbe chiuso per circa 20-24 mesi per restauro a partire dal 1° novembre”.

L’intenzione dei proprietari è quella di usare il periodo di chiusura per unire le due strutture che compongono attualmente l’hotel, situato poco lontano da piazza San Marco, in modo anche da ottenere un salto di categoria, da quattro a cinque stelle.

“La proprietà – continua – dice di non essere interessata a mantenere il personale perché, chiudendo, terrà solo la struttura e affitterà per i prossimi vent’anni a un’altra azienda, la spagnola Palladium, solo l’attività senza il personale”. La società si è detta disponibile a dare buonuscite ai lavoratori, ma i sindacati si oppongono a questa soluzione ritenendola insufficiente.

Le richieste dei sindacati

Le organizzazioni, unite nel rifiutare le motivazioni con cui l’azienda giustifica i 120 licenziamenti, chiedono, come spiega ancora il dirigente Filcams, di “mantenere viva l’attività per i due anni in cui saranno eseguiti i lavori, in modo da far accedere i dipendenti alla cassa integrazione, oppure alternare le opere di ristrutturazione dei due diversi edifici che compongono l’hotel”.

Le prossime tappe

Nel pomeriggio di mercoledì 25 ottobre si è tenuto il primo incontro tra sindacati e azienda, da cui è emerso che quest’ultima “formalizzerà ai lavoratori che la vorranno accettare una proposta di uscita subordinata a un accordo sindacale”. La vertenza è ancora nella sua fase iniziale: giovedì 2 novembre si terrà un nuovo incontro tra le sigle e la proprietà.

“Verranno poi coinvolte anche le istituzioni, cui chiederemo garanzie per i lavoratori del settore turistico”, conclude Giacchi: “In una realtà come Venezia, che vive soprattutto di questo, appare più che mai necessaria la stipula di un accordo di tutela dei dipendenti del settore”.