“Mai come oggi la funzione dei contratti collettivi nazionali è centrale, in un’ottica redistributiva e di tutela del potere d’acquisto di fronte a un’inflazione fuori controllo. Quella che subiamo, però, è un’inflazione da speculazione, un’inflazione da profitti. E questo chiama direttamente in causa il governo, la sua funzione regolatoria e la sua funzione calmieratrice, anche usando la leva della tassazione degli extra profitti”. Alessandro Genovesi, segretario generale della Fillea Cgil ha aperto con queste parole il suo intervento all'assemblea nazionale della Cgil sulla contrattazione, presso il Teatro Arena del Sole di Bologna. Non prima, però, di aver ricordato i morti di Brandizzo, e aver rilanciato una grande vertenza sulla sicurezza del lavoro in tutti i settori, soprattutto quelli in cui gli appalti la fanno da padrone.

Per Genovesi, in ogni caso, resta centrale il contratto collettivo nazionale: “Finché il costo del lavoro rimane basso, le imprese non saranno mai spinte a investire in tecnologia, in nuovi macchinari, in nuove organizzazioni del lavoro, in formazione. Cioè in un aumento della produttività basato sulla crescita del valore aggiunto per ora di lavoro”. Dicendolo, oggi, "tiriamo in ballo anche le imprese".

Eppure mai come oggi, di fronte alla sfida digitale, del cambio di modello produttivo, “servono investimenti, pubblici certo, ma anche e soprattutto privati”. Perché “gli alti salari sono il vero antidoto alla vocazione di impiegare gli utili d'impresa nella rendita e non in miglioramenti produttivi”. I contratti si affermano, quindi, come “strumento di politica industriale", per proporre una via alternativa allo sfruttamento. Secondo Genovesi, insomma, è necessario “rilanciare la funzione del Ccnl, in un Paese fatto di piccole e piccolissime aziende, dove la contrattazione di secondo livello riguarda una minoranza dei lavoratori”. Questo genera un modello di "sviluppo alternativo".


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"Noi però abbiamo un problema - ha poi sottolineato il segretario Fillea - perché attraverso una legge sulla rappresentanza dobbiamo fare in modo di avere dei 'contratti leader', che sono quelli che danno di più, e sotto i quali non dobbiamo mai andare".  Ad esempio, in edilizia, ha poi ricordato: “Nel 2018, abbiamo lottato per equiparare i salari, i costi contrattuali, gli accantonamenti per previdenza complementare, sanità integrativa, formazione e sicurezza in tutti e 4 i contratti di settore. Oggi sia che si lavori in un’impresa di Confindustria o in una Cooperativa o in un’impresa artigiana o Pmi, i lavoratori hanno gli stessi salari, gli stessi diritti, quindi non c'è più spazio per il dumping”.

“Ritengo - ha concluso Genovesi - che da questa assemblea debba uscire non solo un messaggio alle controparti, ma soprattutto un forte messaggio di solidarietà che diventi poi pratica diffusa tra noi tutti. Un messaggio per cui nessun lavoratore si deve sentire solo nella sua azienda o nel suo settore. Se in un settore i lavoratori e il sindacato sono più deboli, non è un problema solo di quel delegato, di quel segretario, di quei lavoratori, ma un problema di tutte e tutti noi. La solidarietà non è commentare cosa fa l'altro, ma dargli una mano. Ed essere così domani, tutti insieme, più forti".

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L'intervento di Ilaria Piergentili, delegata Fillea Cgil alla Isa di Bastia Umbra (Pg)