Da mesi, Fp Cgil-Cisl Fp e Uil Fpl Marche sostengono un confronto regionale obbligatorio, ai sensi del nuovo ccnl, per l’applicazione di importanti questioni contrattuali, quali il riconoscimento delle indennità di turno ai lavoratori turnisti, la stabilizzazione dei lavoratori precari, il corretto dimensionamento dei fondi contrattuali, con cui si garantisce il lavoro straordinario, i servizi sanitari e, quindi, tutte le spettanze economiche dovuti ai lavoratori.

"Il negoziato non sta producendo i risultati attesi per i lavoratori della sanità dell’area vasta 2, in quanto, contrariamente a quanto auspicato, il servizio salute della Regione Marche, presente ai tavoli regionali, non riesce ancora a tradurre in accordo con noi una linea d'indirizzo comune e omogeneizzante che, prendendo nella dovuta considerazione le proposte sindacali, vincoli gli enti e le aziende del servizio sanitario regionale, adottando univoche metodologie per il calcolo e il riconoscimento delle Indennità giornaliere dei turnisti impegnati nei servizi aperti H12 e H24, dato che diverso è il trattamento tra le diverse aziende sanitarie della regione", affermano le tre sigle di categoria.

"In attesa di tali decisioni, i lavoratori turnisti dell’area vasta 2 si vedono decurtare da mesi le indennità di turno, a causa di un’applicazione distorta del ccnl, che la Regione Marche, unica in Italia, ha voluto attuare. Un calcolo ragionieristico, che colpisce di nuovo i lavoratori che fanno 40-45 notti all’anno, privandoli del giusto riconoscimento economico che comporta una consistente perdita stipendiale", proseguono le sigle del pubblico impiego.

"Inoltre, nonostante le tante promesse e le procedure selettive concluse da diversi mesi, l’azienda sanitaria unica regionale continua a ritardare l’assunzione a tempo indeterminato di quei lavoratori, in particolare 41 infermieri e 28 operatori socio-sanitari, che hanno prestato servizio da anni come precari e hanno i requisiti per poter essere stabilizzati nei tempi previsti. Se ancora non bastasse, si profilano all’orizzonte ulteriori tagli sulla spesa del personale dell’Asur, che rischia di avere notevoli ripercussioni sugli organici delle cinque aree vaste e sull’erogazione dei livelli minimi essenziali, previsti dal sistema sanitario pubblico", aggiungono i sindacati.

"Infine, non si può tacere sull’incapacità di porre rimedio, al tavolo regionale agli splafonamenti dei fondi contrattuali, certamente non causati dai lavoratori dell’Area vasta n 2, che hanno invece con sacrificio, garantito le cure e l’assistenza al servizio dei cittadini ma che vedono ora messa in discussione la loro retribuzione. Entro febbraio, si terrà un ulteriore incontro a livello regionale, a cui parteciperà anche il consigliere con le deleghe alla sanità e, senza una soluzione positiva a tali problematiche, per noi sarà inevitabile una forte mobilitazione dei lavoratori che sono realmente esasperati", concludono le organizzazioni sindacali.