“Rete ferroviaria italiana si concentri sulle attività core del suo business e si dedichi ad eliminare le cause delle avarie alla rete che hanno subito un incremento del 7% a maggio e giugno e che stanno creando enormi disservizi agli utenti per il ritardo dei treni che è aumentato del 148% rispetto alla media del 2019-2021 sulla rete alta velocità e del 14% sull’intera rete”. A chiederlo la Filt Cgil, sottolineando che “alla base di questa situazione ci sono evidenti ritardi nella programmazione della manutenzione così come sul nodo di Firenze, sulla velocizzazione dell’alta velocità e su come Rfi sostiene lo shift modale del settore merci”.

“Nella riconfigurazione dei poli per area settoriale, prevista dal piano industriale del Gruppo Fs Italiane - spiega infine la Filt - riteniamo che l’attività del trasporto merci che comprende il trasporto marittimo di tir e mezzi gommati sia ricompresa nel polo logistica piuttosto che sotto Rfi così come sarebbe più opportuna ricollocare il trasporto veloce di passeggeri tra Messina e Reggio nel polo passeggeri. Questa potrebbe essere la chiave di volta per risolvere finalmente il dumping salariale applicato ai lavoratori marittimi della società Blu Jet che, per conto di Rfi, garantisce i collegamenti per i passeggeri appiedati sullo Stretto di Messina”.