“L’aumento di 120 euro proposto da Federfarma è davvero troppo basso. Anche considerato il fatto che nell’ultimo rinnovo tre anni fa la retribuzione era cresciuta di appena 70 euro lordi sulle 40 ore. E tenuto conto dell’aggravio di mansioni che abbiamo avuto negli ultimi anni. In più chiediamo una revisione degli orari. Basti pensare che molti laureandi, una volta sperimentato il lavoro in farmacia, presa coscienza di carichi di lavoro e stipendio, decidono di cambiare professione, determinando di fatto la carenza di personale che oggi mina il settore. È ora di cambiare”. Lo dice senza mezzi termini Chiara Croda, una farmacista di Belluno che ieri, 22 luglio, era in piazza a Mestre per chiedere il rinnovo del contratto, uno stipendio dignitoso e un orario di lavoro che tenga conto dei pesanti carichi. Da settimane ormai i lavoratori del settore si stanno mobilitando e protestano, territorio per territorio, al fianco dei sindacati, affinché Federfarma accolga le loro proposte. 

La mobilitazione dei farmacisti

A Roma il presidio dei farmacisti è andato in scena lo scorso primo luglio, alla presenza del segretario della Filcams Cgil nazionale, Marco Beretta, che così ha riassunto ai microfoni di Collettiva i motivi della mobilitazione in corso: “Siamo di fronte a una controparte che non vuole riconoscere un aumento salariale adeguato a questi lavoratori e lavoratrici che svolgono un servizio pubblico essenziale”. Una protesta che si è svolta in moltissimi territori dove i sindacati hanno dato vita a presidi per ribadire il messaggio. 

Leggi anche

Da Perugia a Torino, dove nei primi di giugno si sono dati appuntamento migliaia di lavoratori. A Firenze i farmacisti della Toscana si sono ritrovati il 15 luglio. In Emilia-Romagna molte città hanno ssuto la loro giornata di mobilitazione.

La protesta in Veneto

Una delegazione di farmaciste e farmacisti provenienti da tutto il Veneto ha manifestato ieri, 22 luglio, davanti alla sede di Federfarma di Mestre per chiedere il rinnovo del contratto nazionale e l’adeguamento economico dello stipendio. “L’inflazione galoppante – scrivono in una nota unitaria i sindacati di categoria – ha eroso in questi ultimi anni il potere d’acquisto di tutti i lavoratori dipendenti, farmacisti compresi, che ora chiedono salari in grado di far fronte all’aumento del costo della vita”.

“In Veneto i farmacisti sono 6 mila, molti dei quali lavorano nelle 1377 farmacie private distribuite nel territorio regionale. Si tratta – spiegano Alessio Odoni, Filcams Cgil Veneto, Patrizia Manca, Fisascat Cisl Veneto, e Massimo Marchetti, Uiltucs Uil Veneto – di realtà in cui la conciliazione tra lavoro e vita privata e familiare è sempre più difficile a causa dell’aumento dei carichi di lavoro e dei turni. A questo si aggiunge la richiesta da parte dei titolari di mansioni sempre più specializzate (screening, tamponi) a cui però non corrisponde il giusto riconoscimento in termini economici”.

Per coprire il fabbisogno delle farmacie private in Veneto servirebbero dai 300 ai 500 laureati

“Per tutti questi motivi, negli ultimi anni si è assistito ad un esodo di personale dalle farmacie private verso altre realtà, soprattutto verso parafarmacie ubicate all’interno dei centri commerciali: indagini recenti – denunciano i sindacati – evidenziano una carenza di 300/500 laureati in scienze farmacologiche che dovrebbero coprire il fabbisogno delle farmacie private in Veneto”.

Ora, a mesi dalla scadenza del contratto e dopo varie presidi provinciali, farmaciste e farmacisti sono tornati in piazza insieme ai sindacati di categoria “perché – si legge nella nota – la proposta economica avanzata da Federfarma è completamente scollegata dalla realtà economica del settore e dalle legittime aspettative di lavoratrici e lavoratori che ogni giorno garantiscono un servizio essenziale alla cittadinanza. Le tre sigle chiedono un riconoscimento economico che tenga conto dell’inflazione e delle maggiori responsabilità richieste”.

Al termine del presidio di ieri, una delegazione è stata accolta da Federfarma che si è impegnata a portare a livello nazionale le istanze delle farmaciste e dei farmacisti privati del Veneto.

(Materiale video a cura di Valeria Righele)

Leggi anche