PHOTO
“Finalmente sembra che le istituzioni facciano un primo passo per superare la vergogna dei ghetti in cui vivono migliaia di lavoratori e lavoratrici in tutto il Paese, in gran parte impiegati in modo irregolare in agricoltura, sbloccando alcuni progetti tra quelli finanziati dal Pnrr con 200 milioni di euro. Da mesi chiedevamo che questi fondi, stanziati nel 2022 e ad oggi mai utilizzati, fossero resi disponibili. Ora però siamo in grande ritardo e il rischio sempre più concreto è che la maggior parte di questa cifra vada persa”.
Lo dichiara il capo dipartimento politiche migratorie e legalità della Flai Cgil nazionale Matteo Bellegoni, a margine della riunione del quarto sottogruppo del Comitato nazionale per la prevenzione e il contrasto del lavoro sommerso, che si è svolta stamani in videoconferenza. All’incontro ha partecipato anche la struttura commissariale per il superamento degli insediamenti abusivi, nella persona del funzionario Augusto Santori.
Durante la riunione Santori ha comunicato la decisione di sbloccare 12 tra i progetti presentati dai Comuni, che prevedono la realizzazione di soluzioni abitative alternative per 700 persone, per un ammontare complessivo di 26 milioni di euro, pari al 13% del totale dei fondi stanziati dal Pnrr.
“Se oggi è arrivata questa decisione – commenta ancora Bellegoni – è anche grazie alle nostre continue mobilitazioni e iniziative di protesta, come le due iniziative che abbiamo organizzato a inizio luglio nel foggiano. La visita al ghetto di Borgo Mezzanone insieme a europarlamentari e membri del sindacato europeo e lo ‘sciopero al contrario’ durante il quale abbiamo riparato la strada dissestata che porta al ghetto di Torretta Antonacci, insieme ai lavoratori che lo abitano”.
Lo scorso giugno inoltre, proprio da Foggia, è stato lanciato l’appello “Mai più ghetti”, sottoscritto da numerose realtà sindacali e associative impegnate nella lotta al caporalato e allo sfruttamento in agricoltura, tra le quali la Flai Cgil provinciale, protagonista nella stesura del documento. Il testo chiedeva alle istituzioni di non vanificare l’opportunità rappresentata dai fondi del Pnrr per il superamento degli insediamenti informali.
“Il risultato di oggi – aggiunge il capo dipartimento della Flai Cgil – rappresenta una prima vittoria per quelle lavoratrici e quei lavoratori che spesso sono l’anello più debole della catena produttiva dell’agroalimentare, al fianco dei quali non abbiamo mai smesso di lottare. Ora però siamo molto preoccupati di fronte al rischio che quasi il 90% dei finanziamenti europei per il superamento dei ghetti possa andare perso. Sarebbe una scelta inaccettabile, della quale le istituzioni coinvolte dovrebbero rendere conto. Continuiamo a chiedere che siano realizzati tutti i progetti presentati dai 37 Comuni coinvolti, a partire da quelli di Manfredonia e San Severo che riguardano i ghetti di Borgo Mezzanone e Torretta Antonacci, i più grandi d’Italia e d’Europa”.
“La nostra mobilitazione dunque non si ferma – chiosa Bellegoni –, nei territori che rischiano di perdere risorse che difficilmente potranno avere di nuovo a disposizione, a partire da quello del foggiano, e a livello nazionale. Chiediamo alle forze politiche, alle parti sociali, alla società civile e alle istituzioni di sostenere insieme a noi questa battaglia. Chiediamo infine una norma ad hoc per affrontare tutti gli aspetti che concorrono al superamento definitivo dei ghetti in tutto il Paese”.