Da due anni sono senza lavoro, da quando cioè è partito il licenziamento collettivo nella ex clinica Luccioni di Potenza. Era il 19 maggio 2017 ed è da allora che i lavoratori aspettano di sapere cosa sarà del loro futuro. Già diversi mesi fa i sindacati, Fp Cgil, Fp Cisl e Uil Fpl della Basilicata avevano lanciato un grido d'allarme: “Da tempo abbiamo chiesto che la Regione Basilicata si attivasse per trovare tutte le utili soluzioni per questi trenta lavoratori ma, nel momento in cui la soluzione sembra vicina, il tutto s'impantana”. 

Ora, i lavoratori sono decisi ad alzare il livello della mobilitazione: per questo hanno avviato un presidio permanente sotto il palazzo della Regione, in viale Verrastro a Potenza, e sono decisi a non muoversi finché non avranno notizie. Si tratta di 29 unità lavorative tra medici, infermieri, tecnici di radiologia, Osa, tecnici di laboratorio, impiegati, ausiliari e cuochi occupati nei vari reparti.

“I lavoratori – spiegano Fp Cgil, Uil Fpl e Cisl Fp – hanno già inviato una lettera aperta al neoeletto presidente Vito Bardi, chiedendo che l'iter giunga presto a compimento e che il governo regionale, che dovrebbe insediarsi proprio in questi giorni, dia priorità assoluta a questa annosa vicenda. I lavoratori hanno ormai già terminato l'indennità mensile di disoccupazione e il rischio è che molti di loro non riusciranno più a rientrare nel mercato del lavoro”.

Uno spiraglio infatti ci sarebbe – come scrive la Cgil Basilicata sulla propria pagina Facebook – attraverso “la riassegnazione degli 80 posti letto a una nuova società che ha richiesto il cosiddetto parere di compatibilità ai fini del riavvio dell’attività di chirurgia. Serve però l'approvazione della giunta regionale. Ecco perché prosegue il presidio ad oltranza.