Nella tarda serata di ieri è stato firmato un accordo tra FederlegnoArredo, FenealUil, Filca-Cisl e Fillea-Cgil per il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro nel settore del legno, sughero, mobile, arredamento e boschivi e forestali. L'accordo era scaduto il 31 dicembre scorso e riguarda circa 130.000 addetti. 

In sintesi, il rinnovo prevede un aumento salariale a partire dal 1° luglio: di 102,20 euro per il livello base e di 143,08 per il quinto livello. Inoltre, verrà erogata una somma una tantum di 300 euro a tutti i lavoratori nel mese di luglio 2023 e ulteriori 300 euro a marzo 2024. 

“Il rinnovo del contratto collettivo nazionale di lavoro del settore del legno e dell'arredo è un risultato importante, ottenuto grazie allo sciopero generale del 21 aprile, con la manifestazione di Milano e in diverse altre città d’Italia, indetto dopo la rottura delle trattative con le controparti”. Lo afferma il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini. “Il rinnovo del contratto - prosegue il leader della Cgil - conferma il meccanismo introdotto nel 2016 per il recupero del potere d'acquisto delle retribuzioni, che era stato messo in discussione dalle imprese prima della ripresa del confronto e la proclamazione dello sciopero”.

“Il rinnovo del contratto per il settore del legno e dell'arredo - aggiunge Landini - segue altri importanti accordi intervenuti in questa fase, compresa la piena applicazione della importante clausola sul recupero salariale contenuta nel contratto collettivo nazionale di lavoro dei metalmeccanici”. “I contratti nazionali di lavoro si confermano dunque - conclude il segretario generale della Cgil - lo strumento sui cui è necessario agire in questa fase per garantire aumenti salariali e il recupero del potere di acquisto delle retribuzioni”

Considerando la situazione economica attuale caratterizzata dall'aumento incontrollato dei costi dei beni di prima necessità e delle materie prime, "che sta gravando pesantemente sui redditi dei lavoratori, delle famiglie e sui bilanci delle aziende", le parti sociali hanno concordato di "concentrarsi esclusivamente sugli aspetti strettamente economici del contratto, evitando interventi nella parte normativa e impegnando tutte le risorse disponibili per sostenere i lavoratori e le loro famiglie, senza oneri indiretti o di natura organizzativa".

"Vengono confermati gli aumenti con valore punto Ipca non depurato ogni anno a gennaio, che per noi erano fondamentali - commenta Tatiana Fazi (segreteria nazionale Fillea Cgil) -, e in più c'è un parametro di addensamento medio di 140, cioè il 5° livello Ac1/As2, pari a un aumento di 143,08 euro nel 2023, il 7,3% in più sui minimi. Poi l'una tantum che arriva all'8,7% che copre l'intera inflazione 2022, e si garantisce, con i secondi 300 euro, il principio della 'Produttività di settore'. C'è poi l'identica verifica per inflazione del 2024 prevista a gennaio 25. Quindi, per quanto ci riguarda, riteniamo che sia risultato importantissimo. Chiaramente si tratta di un'ipotesi di accordo e solo entro il 31 luglio scioglieremo la riserva. C'è però soddisfazione, e speriamo che questo risultato possa essere di aiuto anche nei contatti che verranno rinnovati prossimamente”. 

Nell'accordo viene anche confermata la verifica ex post, a gennaio 24, per aumenti ulteriori a seguito di verifica dell'inflazione con Ipca non depurato, calcolato sul valore punto (cioè su paga base, contingenza, ex edr e 3 scatti di anzianità). Per la Fillea si tratta davvero di "una grande vittoria dei lavoratori e del comune senso di responsabilità. È stato infatti confermato il modello 'a doppia pista', che ottenemmo nel 2016 e confermammo nel 2020". "In un momento di alta inflazione, risultati così importanti non erano scontati - commenta il segretario generale della Fillea Alessandro Genovesi -. La riuscita dello sciopero del 21 aprile e la forza delle nostre ragioni hanno fatto maturare una posizione più responsabile di FederLegno Confindustria. Grazie alle lavoratrici e lavoratori per il loro coraggio, forza e unità Perché quando vincono i lavoratori, per quanto ci riguarda, vince sempre la Fillea Cgil. E ora dopo i comunicati dobbiamo fare migliaia di assemblee per far votare accordo e fare altri iscritti alla Cgil".