Quattro moduli, tre seminari tematici e un titolo importante, 'Le idee non vivono senza organizzazione'. È il programma di formazione per i segretari delle Camere del lavoro e i responsabili dell’organizzazione, partiro proprio in questi giorni, cui la trasmissione di RadioArticolo1, 'Quadrato rosso. La formazione va in rete', ha dedicato la puntata andata in onda il 24 giugno.

"Il primo modulo si è tenuto a Ca’ vecchia, a Bologna. Un impegno importante. Si tratta di un corso lungo, che durerà fino a dicembre prossimo, dove puntiamo a costruire un gruppo omogeneo fra coloro che stanno insieme per tanti mesi. Un corso di formazione, dove Identità, storia e organizzazione sono le due fondanti. Nessuna idea cammina senza gambe. In una fase di grandi trasformazioni, come quella che stiamo vivendo, anche nella cultura e nei nostri scritti dobbiamo adeguarci al cambiamento. Bisogna fare un po’ di fatica, e noi tentiamo di farla, perché dobbiamo cambiare organizzazione", spiega Giancarlo Pelucchi, responsabile formazione Cgil nazionale.

Fra i protagonisti del corso c'è Gigia Bucci, segretaria generale Cdlm Bari. "Ho partecipato perché il senso di appartenenza va sempre rivisto attraverso i percorsi della storia. La Cgil è una grande organizzazione con una grande storia alle spalle. Ma le trasformazioni sono tante e tali che bisogna adeguarci ai tempi. Un gruppo dirigente deve essere capace di mantenere nel tempo i propri valori. Sono tre giorni di formazione al mese, che io considero basilari per ammodernarci. Il fardello della storia è un ingombro? Certo, per chi vuole vivere e affermarsi senza la storia. Mi rendo conto che la storia della Cgil è la storia del Paese, del movimento operaio, della democrazia, delle lotte e dei diritti, e abbiamo il dovere di trasferirla alle nuove generazioni. Quei valori, quei diritti e quelle idee noi li ‘indossiamo‘ tutti i giorni".

"In un’epoca veloce di grandi innovazioni, vorrebbero spazzarci via come foglie spazzate dal vento. Ci sono organizzazioni che resistono per poco tempo, a volte per una sola stagione. Però, la Cgil ha radici salde e profonde e non si spazza via facilmente. Anche le nostre foglie cadono, ma ne nascono di nuove, perché quella nostra è una realtà in movimento che si rinnova", continua Pelucchi.

"Come riuscire a tradurre nel linguaggio attuale la storia di un leader come Giuseppe Di Vittorio, in modo da farla comprendere ai lavoratori e alle lavoratrici del 2019? È una storia di lotte, resistenza, sofferenze. Di Vittorio ha iniziato le sue battaglie per i diritti dei più deboli quando era bracciante. Ed è stato uno dei padri della Costituente. Ha provato a mettere assieme le sofferenze di tutti i lavoratori sotto l’insegna della solidarietà, per coloro che vivevano in condizioni di debolezza, se non di vera e propria schiavitù", osserva Bucci.

"Il tema della solidarietà è al centro dell’azione sindacale odierna. Esperti, responsabili sindacali, segretari confederali, terranno corsi e seminari, perché l’idea è costruire una rete per creare contatti diretti fra le singole realtà e la Cgil nazionale. Altra cosa, interessante è che in questo modo le lezioni che sono piaciute verranno replicate, magari con altri docenti, per diffondere la conoscenza anche al resto dell’organizzazione interna", aggiunge Pelucchi.

Stefania Filetti è responsabile dell'organizzazione della Cdl Varese, che in qualità di docente ha tenuto un corso sul tesseramento e il proselitismo: "Ho spiegato ai partecipanti in modo semplice che il tesseramento è fondamentale, perché ci permette di restare vivi e tenere viva l’organizzazione e di proseguire la nostra lunga storia, anche perché il tesseramento è l’unica risorsa certa che abbiamo. Vuol dire ai delegati che incontriamo durante i corsi da che parte stiamo. Spieghiamo loro quanto sia importante iscriversi al sindacato. Si prende la tessera per le risorse e per il senso di appartenenza. E contro la disintermediazione degli ultimi governi".

"Statuto Cgil, regolamento e codice etico. Siamo un’organizzazione che teorizza la trasparenza e praticarla non è facile. Il nostro sistema di regole è molto esigente, ma è un modo per essere coerenti con le nostre idee e la nostra partecipazione. Ci controllano costantemente e non possiamo non essere in regola. Anche all nostro ultimo congresso abbiamo accelerato e perfezionato sia le regole del funzionamento interno sia le regole riguardanti i bilanci. Affermare di avere un sistema di regole e rispettarle è importante, ed è una delle cose fondamentali per uscire dalla burocratizzazione di cui ci accusano e rifondare un modo di stare insieme", prosegue Pelucchi.

"La Cdl di Varese sta innovando, dal lato organizzativo, per fare proselitismo e tesseramento. Cerchiamo di essere sempre più presenti sul territorio, anche con sedi molto piccole, per avvicinarci il più possibile laddove ci sono luoghi di lavoro, perchè il tesseramento vuol dire farci conoscere. Usiamo i social, in quanto convincere qualcuno a iscriversi al sindacato significa far ritrovare al lavoratore un pezzo di casa sua. È un rapporto a due, Una volta bastava mettersi in ufficio e arrivavano gli iscritti; oggi non è più così: fare iscrizioni equivale a entrare in contatto con le persone, in una relazione molto stretta", rileva Filetti.

"Abbiamo messo a punto un percorso formativo sui contenuti e sui modi di fare il sindacalista e quindi abbiamo immaginato ci sia un percorso esplicito su tutti i temi sindacali. Cerchiamo di allargare il nostro orizzonte al resto del mondo. Pensiamo anche alla creazione di un libretto formativo: chi fa formazione deve avere una certificazione 'ad hoc', che sarà il riconoscimento che rilasciamo ai partecipanti alla fine dei corsi. Al termine del programma, porteremo tutta la delegazione dei corsisti a Bruxelles per conoscere il sindacato mondiale, con l'obiettivo di creare un orizzonte più largo", conclude Pelucchi.