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Tre operai sono morti questa mattina a Napoli, precipitando da un’altezza di venti metri mentre erano a bordo di un montacarichi nel quartiere Arenella. Poche ore dopo, da Brescia, è arrivata un’altra notizia tragica: un lavoratore ha perso la vita schiacciato da un muletto. Due episodi che si aggiungono a una lunga scia di sangue che attraversa i cantieri e i magazzini d’Italia, con numeri ormai strutturalmente allarmanti.
La Cgil: “Si continua a rinviare”
“Ancora tragedie. Una cosa è certa: gli interventi dichiarati urgenti dal Governo in materia di salute e sicurezza vengono continuamente rinviati, rimanendo annunci”, ha detto Francesca Re David, segretaria confederale della Cgil, in una nota.
Per la dirigente sindacale “occorrono risorse per garantire i controlli nei luoghi di lavoro, fissi e mobili. Servono - aggiunge - il riordino delle funzioni ispettive e norme per una vera qualificazione delle imprese, il rafforzamento del ruolo dei rappresentanti dei lavoratori alla sicurezza, investimenti negli impianti e nelle misure di sicurezza”.
“Se tutto viene subordinato a non disturbare le imprese e a tagliare la spesa pubblica, continueremo a piangere il sacrificio di vite, per poi unirci al dolore dei familiari”, conclude Re David.
Fillea : “Una vergogna”
Durissimo anche il commento di Antonio Di Franco, segretario generale della Fillea Cgil, il sindacato degli edili: “Più di mille morti, 500 mila feriti all’anno e il Governo non fa nulla. Servono controlli, una Procura nazionale, il riordino delle funzioni ispettive e una norma concreta che intervenga sulla qualificazione delle imprese in edilizia. È una vergogna senza limiti”.