Il 7 ottobre si celebra in tutto il mondo la Giornata per il lavoro dignitoso, promossa dalla Confederazione sindacale internazionale (Ituc). “Per la Cgil molto più di una ricorrenza simbolica : un’occasione per ribadire che la dignità del lavoro è la misura della qualità della democrazia e della giustizia sociale”. È quanto si legge in una nota.

"Oggi in Italia – spiega la Confederazione - la distanza tra il principio costituzionale del lavoro come fondamento della Repubblica e le condizioni reali delle persone nel mercato del lavoro è profonda. Milioni di lavoratrici e lavoratori vivono condizioni di precarietà, bassi salari, insicurezza, sfruttamento e lavoro sommerso, incompatibili con un lavoro e una vita dignitosa”.

Secondo le più recenti stime, oltre il 12% degli occupati è in condizione di lavoro povero, con più di 3 milioni di persone che, pur lavorando, restano sotto la soglia di povertà. “Il lavoro precario e discontinuo riguarda più di un terzo dei giovani tra i 15 e i 34 anni, e il tasso di irregolarità supera il 12%: un’economia sommersa che alimenta dumping, evasione e sfruttamento”.

Il sindacato quindi aggiunge: “Dignità nel lavoro significa stabilità, diritti, salario equo, sicurezza, apprendimento e libertà sindacale. Significa che ogni persona deve poter costruire il proprio futuro attraverso un lavoro che non umili, non impoverisca, non discrimini”.

Per questo la Cgil ribadisce la necessità di riforme strutturali che riducano la precarietà e rafforzino le tutele, a partire da: “Un piano straordinario per il lavoro stabile e di qualità, a partire dai giovani, dalle donne, dal Mezzogiorno; una nuova legge sulla rappresentanza e sul salario minimo contrattuale, per garantire diritti uguali a tutti e contrastare il dumping contrattuale; la trasposizione piena e coerente delle direttive europee su condizioni di lavoro trasparenti e prevedibili, piattaforme digitali e salari adeguati; un rafforzamento delle politiche di contrasto al lavoro sommerso e agli appalti al massimo ribasso, con controlli efficaci e sanzioni reali”.

La battaglia per il lavoro dignitoso, afferma la Confederazione, “è il centro della nostra azione sindacale: contro la precarietà, contro il sommerso e contro ogni forma di sfruttamento. Non solo il 7 ottobre, ma ogni giorno di ogni anno da oltre un secolo, la Cgil è impegnata a rendere concreto ciò che la Costituzione afferma – conclude – : che l’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro, e non su qualsiasi lavoro, ma su lavoro libero, giusto, dignitoso, sicuro”.