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Sciopero di otto ore giovedì 27 novembre per i lavoratori della Ceramica Dolomite di Borgo Valbelluna (Belluno), storica azienda di sanitari per bagno, che la scorsa settimana ha annunciato un piano di riorganizzazione che prevede 80 esuberi. Lo stop è stato proclamato in concomitanza con la riunione del Consiglio di amministrazione della società.
La situazione dell’azienda
Il piano presentato dal nuovo consulente della proprietà Maurizio Castro, finalizzato a raggiungere il pareggio di bilancio nella prima metà del 2028, ha tra i suoi punti fondanti il ridimensionamento della forza lavoro del 25 per cento. Parliamo, dunque, di 80 “tempo pieno equivalenti” su un totale di 330 addetti.
La situazione di Ceramica Dolomite, spiega il management, è critica: l’azienda quest’anno ha avuto perdite pari a 19,4 milioni a fronte di un fatturato di 17,8 milioni. L’azienda ha una capacità produttiva di un milione di pezzi all’anno, mentre oggi dalla fabbrica ne escono meno della metà.
La Cd Holding (ossia la cordata di investitori che tre anni fa ha rilevato l’ex Ideal Standard) si è detta disponibile a iniettare nuova liquidità per circa 30-40 milioni di euro, a patto che entro gennaio si firmi un “accordo di sistema”. Il prossimo vertice tra proprietà e sindacati è previsto per lunedì 1° dicembre.
Sindacati: nuovo piano industriale non condivisibile
“Il piano industriale - spiega il segretario generale Filctem Cgil Belluno Giampiero Marra - è rappresentato dall’individuazione di 80 esuberi, la rimodulazione completa dei processi industriali, lo spegnimento di un forno per attuare una politica di risparmio energetico e l’eliminazione della contrattazione di secondo livello”.
Per Filctem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil territoriali “il nuovo piano industriale che ci è stato presentato è decisamente difficile da condividere. Le loro proposte sono impossibili da digerire”. Dopo i recenti incontri al ministero delle Imprese e nella sede di Confindustria Belluno, ora i sindacati attendono un segnale di apertura da parte della società.
“C’è sicuramente qualche lavoratore, ormai prossimo alla pensione, che potrebbe voler lasciare, ma l’obiettivo è preservare la capacità lavorativa”, aggiunge Mauro Dalla Rosa (Femca Cisl Belluno): “Servono persone preparate, competenti, che sappiano svolgere questo lavoro. Anche perché la crescita dei volumi è fondamentale”.






















