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Alla 3V Sigma domani si fermano le linee. Lavoratrici e lavoratori scioperano per otto ore e si ritrovano in presidio dalle 9 alle 11.30 davanti ai cancelli dello stabilimento di Grassobbio. Una scelta netta, condivisa con Filctem Cgil e Femca Cisl, per chiedere risposte che non arrivano: oltre settanta posti sono a rischio e il futuro della storica azienda chimica bergamasca è sospeso da mesi. La mobilitazione vuole spezzare una lunga fase di attesa e fare pressione su proprietà e creditori, chiamati a definire un percorso credibile.
Da dove nasce la crisi
La vertenza non esplode oggi. Affonda le radici in mesi di difficoltà economiche e gestionali che hanno portato l’azienda ad attivare la procedura di Composizione Negoziata del Credito, uno strumento introdotto per aiutare le imprese in crisi a trovare una soluzione concordata con creditori, fornitori e istituti finanziari, evitando che la situazione degeneri, che, almeno finora, non ha prodotto quella svolta che i lavoratori speravano.
Linee che si fermano, garanzie che mancano
Da mesi il clima interno è appesantito da una routine di cassa di solidarietà, cicli produttivi a singhiozzo, ordini in ritardo. Ogni turno comincia con la stessa domanda: “Oggi si produce?”. L’azienda, distribuita tra Mozzo e Grassobbio e con circa un centinaio di dipendenti, non riesce a garantire continuità produttiva. E senza continuità non c’è futuro industriale, né per il sito né per chi ci lavora.
La richiesta ai Seccomandi: assumersi impegni
“Richiamiamo l’azienda, la famiglia Seccomandi e l’insieme dei creditori alla massima responsabilità” scrivono le Rsu con Filctem e Femca. La priorità, per i sindacati, è la salvaguardia dell’occupazione e il mantenimento dello stabilimento. L’appello non è solo formale: riguarda il cuore del conflitto, perché senza un piano industriale vero, la 3V Sigma rischia di diventare l’ennesimo marchio storico cancellato dalla chimica bergamasca.
Il presidio che chiede futuro
Il sit-in del 25 novembre è pensato per riportare visibilità a una vicenda che stava scivolando sotto traccia. Qui non è in gioco solo il salario: sono in gioco competenze costruite in decenni, professionalità difficili da sostituire, valore aggiunto per il territorio. La partita si gioca ora, tra tavoli di confronto, trattative e responsabilità che nessuno può più rinviare. Perché perdere 3V Sigma significherebbe perdere un altro pezzo della storia industriale di Bergamo.






















