"Un atto inaudito e vergognoso che respingiamo con tutta la nostra forza e che determinerà anche la rottura delle relazioni industriali sia con la società datore di lavoro sia con la Brt". A dirlo è la segretaria generale della Filt Cgil di Vicenza Valeria Di Giorgio, commentando il licenziamento nei giorni scorsi di un delegato della Filt Cgil, noto per essersi battuto in favore dei driver che operano per la Brt della filiale di Schio (Vicenza): "Nelle prossime ore organizzeremo assemblee con i lavoratori per valutare anche iniziative di mobilitazione e presidi di fronte alle filiali Brt”. Secondo la società il lavoratore si è macchiato di gravi colpe nel corso degli ultimi mesi, mentre "secondo noi  - spiega Di Giorgio - tutto ciò che viene dichiarato dalla società è un mero attacco al diritto sindacale e alla possibilità di un delegato di rappresentare i propri colleghi sul posto di lavoro”.

Per la segretaria generale della Filt Cgil di Vicenza "non è un reato ammalarsi, non è un reato subire un infortunio, non è un reato richiedere la piena applicazione del contratto nazionale e degli accordi sottoscritti, non è un reato pretendere di avere le detrazioni fiscali e gli assegni familiari, non è un reato svolgere attività sindacale. Il danno e la beffa si sono consumati nel giorno in cui il lavoratore era in permesso sindacale per partecipare al direttivo dell’organizzazione, di cui fa parte, impegnata a eleggere la segreteria territoriale”. Alla società, conclude Di Giorgio, abbiamo "intimato l’immediato rientro e attivato anche un percorso di tutela legale. Alla Brt chiediamo con effetto immediato la convocazione di un tavolo per la soluzione di questo problema che potrebbe scatenare una pesante reazione sindacale senza precedenti".