“La Bekaert ha motivato la sua scelta di cedere lo stabilimento sardo, con conseguente trasferimento della produzione residua prevedibilmente in Spagna, al pesante calo del mercato europeo dell’auto e alla forte pressione della concorrenza asiatica nel settore degli pneumatici”. A dirlo sono Fiom Cgil, Fim Cisl e Uilm Uil.

“La società Sernet è stata incaricata di cercare un acquirente; nel frattempo la contrazione della produzione sarà affrontata con il contratto di solidarietà, nonché con uscite volontarie e incentivate”, proseguono le tre sigle: “Sernet ha inoltre specificato che la sua ricerca si fonda su tre criteri: solidità dell’investitore, sostenibilità del piano industriale e assorbimento occupazionale. In ogni caso oggi si contano sette contatti avanzati e una manifestazione d’interesse già espressa”.

I sindacati hanno chiesto a Bekaert “di fare un passo indietro e di confrontarsi sulle condizioni di competitività che potrebbero consentire una permanenza sul territorio. La Bekaert ha detto che la scelta di cessare la produzione è dovuta ai cali della domanda da parte del cliente Bridgestone, ma anche ai costi di logistica, aggravati dalla tassa europea Ets, e ai costi della energia”.

Per Fiom, Fim e Uilm, dunque, ci si trova “anche dinanzi a problemi di ordine generale, su cui chiediamo al governo di intervenire a beneficio di questa e di altre vertenze. Quanto poi all’ipotesi di cessione, chiediamo che possa essere indirizzata non a una operazione di reindustrializzazione, bensì a una continuità di produzioni. Al riguardo esprimiamo disappunto sull’esclusione a priori di alcuni potenziali acquirenti cinesi individuati dalla stessa Bekaert come indesiderati”.

Le tre sigle così concludono: “Chiediamo che il confronto istituzionale possa, con l’intervento del governo, provare a rimuovere gli ostacoli di competitività e garantire la continuità industriale e occupazionale. Confidiamo che questi risultati possano essere raggiunti al tavolo istituzionale insediatosi al ministero delle Imprese e aggiornato a gennaio 2026”.