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Oggi, 17 novembre, a Ceccano, provincia di Frosinone, un operaio di 66 anni ha perso la vita cadendo da un’impalcatura in una palazzina di via Madonna della Pace. L’uomo stava svolgendo interventi in un edificio del centro storico quando, per cause ancora da accertare, è precipitato nel vuoto intorno alle 15. I soccorsi sono arrivati immediatamente, insieme ai carabinieri e alla polizia locale, ma non è stato possibile salvarlo.
Cgil Roma Lazio e Cgil Frosinone: “Ogni volta che un lavoratore perde la vita, perdiamo tutti”
“Non è un semplice incidente – hanno scritto la Cgil di Roma e del Lazio e la Cgil di Frosinone in una nota –: è l’ennesima, drammatica conferma che nel nostro territorio si continua a morire mentre si lavora”.
“Ogni volta che un lavoratore perde la vita, perdiamo tutti – continua la nota –. Perde una famiglia, perde una comunità, perde il Paese. Ma soprattutto perdiamo la misura di quanto la sicurezza resti ancora troppo spesso affidata al caso, alla fretta, alle economie al ribasso e alla mancanza di controlli”.
La Cgil ribadisce con forza che la sicurezza non può continuare a essere un costo, ma un diritto inalienabile. “È necessario intensificare le verifiche nei cantieri, rafforzare gli organi ispettivi, garantire che le imprese rispettino puntualmente ogni disposizione prevista. Non è accettabile che nel 2025 un lavoratore salga su un ponteggio senza condizioni di tutela assolute, soprattutto a un’età in cui la fatica si fa più pesante e il rischio aumenta”.
“Il tavolo in Prefettura, che coinvolge Ispettorato, Inail, Inps, istituzioni locali, Asl, associazioni datoriali e forze sociali, è fermo da un anno – denuncia il sindacato –. Quello che avrebbe dovuto rappresentare l’opportunità di agire sul piano territoriale per limitare un fenomeno inaccettabile, quello degli infortuni sul lavoro, appare oggi come il segno di una responsabilità collettiva incapace di affrontare la questione. Chiediamo di riconvocare immediatamente il tavolo permanente su salute e sicurezza, con investimenti mirati e un piano straordinario di prevenzione”.
“Ogni morte sul lavoro è una sconfitta per l’intera società. Non possiamo permettere che diventi routine. Ai familiari della vittima – si conclude la nota sindacale – va la nostra vicinanza e il nostro cordoglio più sincero. A noi, come comunità, resta il dovere morale e civile di impedire che simili tragedie continuino a ripetersi”.























