Il 41% dei lavoratori hanno un contratto scaduto o prorogato senza incrementi salariali: un “livello elevato”, questo, che si colloca in un “in un quadro di incertezza sugli sviluppi ciclici e le prospettive dell'inflazione” e che “in prospettiva potrebbe favorire, se i ritardi nei rinnovi si prolungassero, un'ulteriore decelerazione delle retribuzioni contrattuali”. L'allarme arriva dal bollettino Bankitalia. Nel primo trimestre, infatti, le retribuzioni contrattuali, dopo gli aumenti registrati l'anno precedente, “hanno rallentato”, dice ancora Bankitalia che registra, nel settore privato non agricolo, una variazione tendenziale del -0,8%.