"Quest'indagine indica che c'è un peggioramento delle condizioni di vita e di lavoro delle persone dentro Fca". A dirlo è il segretario generale della Cgil Maurizio Landini, commentando i risultati del report "Auto al bivio" su Fca, Cnhi e Magneti Marelli. L'inchiesta sull'automotive e sul gruppo Fca è stata svolta dalla Cgil in collaborazione con le Fondazioni Claudio Sabattini e Giuseppe Di Vittorio, e ha coinvolto 10 mila lavoratori (su 85 mila occupati) in 54 stabilimenti italiani di Fca e Cnhi.

"C'è una grande riorganizzazione di un settore che resta strategico per qualsiasi Paese, ma complessivamente il sistema industriale del nostro Paese e Fca sono in ritardo", sostiene Landini: "L'Italia è particolarmente indietro per quanto riguarda l'auto elettrica e l'auto ibrida. Gli investimenti sono molto bassi, i livelli di produzione altrettanto: da questo punto di vista emerge sia il ritardo di nuovi modelli e di investimenti da parte del gruppo Fca sia l'assenza di una politica industriale del governo adeguata ad affrontare questi temi. Il problema riguardava anche i governi precedenti, ma oggi non è cambiato nulla".

Per Maurizio Landini questa situazione "sta mettendo a rischio i livelli occupazionali, perché ci sono molta cassa integrazione e molti ammortizzatori sociali, e sta mettendo a rischio anche un pezzo importantissimo del nostro sistema industriale, ossia le imprese della componentistica che operano in questo settore". Il segretario generale della Cgil è intervenuto anche sulla vendita di Magneti Marelli: "Si rischia, anzitutto, di creare uno spezzatino del sistema industriale che avevamo. Ma c'è anche il rischio che la vendita di un'azienda importante come quella, anziché essere utilizzata per fare investimenti, venga utilizzata per fare dividendi agli azionisti, quindi in una logica che continua a premiare gli azionisti e non il Paese".