Presentato oggi (giovedì 1° febbraio) al ministero delle Imprese il piano degli incentivi 2024 per il settore automotive. “Un piano di soli incentivi non basta”, commentano Samuele Lodi (segretario nazionale Fiom Cgil) e Maurizio Oreggia (coordinatore nazionale automotive Fiom Cgil): “Incentivare la domanda dovrebbe essere l’atto finale di una politica industriale sul settore dell’automotive nel suo complesso. Tuttavia valutiamo positivamente la previsione del criterio reddituale legato all’Isee per beneficiare del massimo degli incentivi”.

I dirigenti sindacali evidenziano di “non aver avuto alcuna garanzia sull'occupazione e sulla produzione nei siti italiani di Stellantis e nelle aziende della filiera della componentistica. I cinque tavoli tecnici-tematici sull’automotive presso il ministero non hanno ancora prodotto risultati”.

E ribadiscono “che le risorse pubbliche devono essere vincolate a garanzie per l’occupazione e all’aumento dei volumi produttivi, a partire dall’incremento di produzioni di auto mass market. Lo stesso impianto di incentivi non è una garanzia rispetto all’aumento delle produzioni nel nostro Paese”.

Per la Fiom Cgil è “indispensabile aumentare i volumi produttivi, garantire l'occupazione in tutti i siti, dall'assemblaggio alla ricerca e sviluppo e produzione, migliorando al contempo le condizioni di lavoro che negli anni hanno registrato un netto peggioramento. È ora di interventi legislativi specifici, come la cassa per transizione, che garantisca continuità occupazionale e salariale anche a tutela di tutta l’importante filiera della componentistica collegata al settore, ragionando anche in termini di riduzione dell’orario di lavoro”.

Lodi e Oreggia sottolineano che “il settore automotive è strategico per l’industria del nostro Paese, servono interventi e politiche industriali per la transizione ecologica del settore della mobilità. Il ministro Urso ha aperto a una valutazione, come da noi richiesto, rispetto all’opportunità dell’ingresso del capitale pubblico in Stellantis in modo da rafforzare la presenza della multinazionale nel nostro Paese”.