“L’intesa sottoscritta ieri e presentata oggi a Roma da Cgil, Cisl, Uil e dal sindaco Gualtieri ha un grande valore, per merito e per metodo. Soprattutto perché riconosce più diritti e maggiori tutele negli appalti di servizi e forniture, settori strategici come pulizie, ristorazione, manutenzioni, call center, spesso colpevolmente trascurati, ma nei quali lavorano migliaia e migliaia di persone, in gran parte donne e lavoratori part-time, e dove sono più diffusi abusi e l’applicazione di contratti collettivi “pirata” e in dumping”. Così dichiara in una nota Alessandro Genovesi, responsabile della contrattazione inclusiva e degli appalti della Cgil nazionale.

L’intesa, sottoscritta dopo un lungo confronto e con una forte tenuta unitaria, “di cui va dato merito alla Cgil di Roma e Lazio, segue di pochi giorni accordi come quelli con la Fondazione Milano Cortina 2026 o con la Multiutility emiliano-romagnola Hera, per citare alcune delle più recenti intese positive. È la dimostrazione - continua Genovesi - che, quando c’è volontà politica e una visione fondata sulla qualità dei servizi e del lavoro, non è un problema per nessuno ridurre i subappalti e vietare quelli a cascata. Al contrario, rappresentano una risorsa la continuità occupazionale e clausole sociali ancora più stringenti, che salvaguardino orari e professionalità delle lavoratrici e dei lavoratori, oltre che salute e sicurezza”.

Per il dirigente sindacale, “l’accordo raggiunto rappresenta una scelta di modello che non ricorre al massimo ribasso, che fa del rispetto dei giusti Ccnl, sottoscritti dalle organizzazioni comparativamente più rappresentative, la precondizione per stare sul mercato, che misura le eventuali equivalenze economiche tra i diversi Ccnl comparando le mansioni, e che verifica le possibili efficienze aziendali entrando nel merito dei potenziali risparmi”.

“Su questo terreno il Comune di Roma, dopo il positivo accordo sui lavori per il Giubileo, si conferma una delle amministrazioni più sensibili e attente. Occorre - conclude Genovesi - che anche altre realtà locali seguano questo esempio, per fare delle risorse pubbliche un volano di buon lavoro, stabile e giustamente retribuito”.