È stato rinnovato, la scorsa notte, il contratto integrativo del Gruppo Abb, che conta in Italia circa 5 mila dipendenti, dopo un anno di trattative. L'integrativo, che giunge a valle della riorganizzazione del gruppo e scadrà nel 2021, prevede un aumento salariale complessivo, a regime, intorno ai 1.100 euro. Per il periodo di vacanza contrattuale è prevista un'una tantum di 224 euro.

Con l'accordo viene migliorata la condizione lavorativa a 18-21 turni a ciclo continuo, attraverso una indennità fino a 43 euro a notte, che si aggiunge alla maggiorazione del 65-75%. È prevista inoltre la possibilità di incrementare del 15% il premio di risultato, che per alcune realtà sarà oltre i 5 mila euro, trasformandone in welfare i 3 mila euro che la legge prevede.

Premio che, per la prima volta, viene riconosciuto a tutti i dipendenti di Genova, una parte dei quali erano fino ad ora esclusi. Per la sede di Montebello, in provincia di Vicenza, è stato definito l’impegno ad avviare un confronto per armonizzare il premio feriale, con una prima erogazione entro la vigenza dell’accordo.

Per quanto riguarda il mercato del lavoro è previsto il diritto di precedenza e confronto anche in relazione al “decreto dignità”. “Un accordo molto positivo - dichiara Mirco Rota, coordinatore nazionale Fiom per il gruppo Abb - che, tra le prime intese nei metalmeccanici, introduce salario fisso (170 euro l'anno), attraverso il welfare con una condizione migliorativa rispetto al contratto nazionale prevedendo anche su questo la clausola di ultrattività”.

Ora, dopo le assemblee in tutti gli stabilimenti che avranno luogo entro il 1° febbraio, la parola passa alle lavoratrici e ai lavoratori, che valuteranno l'accordo nel referendum che si svolgerà il 4 e 5 febbraio.