I sindacati di categoria del terziario Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs insieme a quelli del legno Feneal Uil, Filca Cisl, Fillea Cgil, esprimono forte perplessità e preoccupazione sulla gestione della vertenza Natuzzi e confermano il presidio per il 22 marzo alle 10.30 davanti la sede del ministero delle Imprese e del Made in Italy a Roma.

“Il piano industriale presentato lo scorso anno - affermano i sindacati in un comunicato unitario - avrebbe dovuto porre le basi per un rilancio del gruppo con tutta una serie di misure per ridurre al minimo le conseguenze sul piano occupazionale. La mancata proroga del Contratto di espansione annunciata dalla Presidenza del Consiglio e il forte ritardo da parte di Invitalia nel pagamento delle tranche di finanziamento relative ai cospicui investimenti fatti dall’azienda pregiudicherebbero invece il piano di gestione degli esuberi.”

Nonostante le Parti Sociali abbiano condiviso un Piano Industriale per gli anni 2022-26, le istituzioni interessate, stanno rallentando inspiegabilmente un processo difficile e faticoso che avrebbe auspicabilmente riportato il sereno dopo quasi vent’anni di lunga vertenza.

Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs ritengono “necessario il coinvolgimento del Ministero del Lavoro per i dovuti approfondimenti sull'applicazione del Contratto di espansione, per dare completezza al Piano Industriale condiviso” e chiedono “certezze” e il “rispetto degli impegni assunti”.

“L’azienda – prosegue la nota - occupa circa 2.000 dipendenti nei siti produttivi in Puglia e Basilicata ed è fondamentale tutelare e sviluppare le realtà produttive che operano nel Mezzogiorno”.

Per queste ragioni diventa necessaria la presenza di un presidio davanti al ministero competente “al fine di porre la giusta attenzione sulla vertenza e dare un futuro sereno alle lavoratrici e ai lavoratori di questa importante azienda del Sud Italia”.