Siglata l'intesa finalizzata alla salvaguardia occupazionale e produttiva della Akzo Nobel di Scorzè (Venezia). La multinazionale olandese (600 dipendenti in cinque impianti), produttrice di vernici e solventi, il 18 gennaio aveva annunciato la chiusura dello stabilimento e la delocalizzazione della produzione in Svezia (a Malmö), con il conseguente licenziamento di 46 lavoratori (su 55 addetti).

L’intesa, sottoscritta martedì 14 marzo, prevede l'avvio di un percorso di reindustrializzazione incentivato. Entrando nel dettaglio dell’accordo, si stabilisce la ricerca attiva, per il tramite di un advisor già ingaggiato, di acquirenti industriali disponibili a rilevare il sito produttivo e le maestranze, con una dote economica prevista dall'azienda uscente.

La dote messa a disposizione dalla Akzo Nobel per l’eventuale acquirente è intorno ai due milioni di euro, mentre per i lavoratori è previsto un esodo incentivato volontario che va dai dieci ai 24 mesi di stipendio (più ulteriori tre mesi di cassa integrazione straordinaria).

Il risultato rappresenta un significativo punto di partenza per la risoluzione della situazione di crisi, come era stato sollecitato dalle organizzazioni sindacali e dalle istituzioni nell'incontro convocato in Regione Veneto lo scorso 30 gennaio e nel coordinamento dell'8 febbraio.

Filctem Cgil e Femca Cisl rilevano che “l’azienda è sana e ha ottimi bilanci, quindi era possibile cercare un accordo che obbligasse la Akzo Nobel a lasciare condizioni favorevoli per la reindustrializzazione. Abbiamo cercato una sinergia con tutte le forze sociali e politiche del territorio e nazionali, che hanno reagito attivamente, cercando di sostenere la nostra battaglia”.