Tiziana Basso rieletta segretaria generale della Cgil del Veneto con il 94% dei voti

Al termine del congresso regionale, l'assemblea - su proposta di Maurizio Landini - ha rieletto Tiziana Basso segretaria generale della Cgil del Veneto con il 94% dei consensi. Il voto è arrivato nel pomeriggio. 

Tiziana Basso ha dichiarato: "Intorno alla battaglia per un lavoro qualificato, dignitoso, che riconquisti diritti e centralità nella società, che recuperi anche l'aspirazione a trasformarla in meglio, ruotano gran parte delle sfide che il nostro tempo ci pone di fronte.  Pensiamo agli stessi diritti civili, che qualcuno vorrebbe contrapporre ai diritti sociali, mentre sono inestricabilmente intrecciati. Come la garantiamo la libertà delle donne, per esempio, senza metterle nelle condizioni di raggiungere l'indipendenza economica, con un gap salariale che raggiunge ormai il 30%, con un lavoro femminile sempre più considerato ancillare all'interno delle famiglie. 

Dobbiamo provare a cambiarla questa situazione, anche sul nostro territorio, migliorando l’accesso al mercato del lavoro, combattendo il part time involontario e sviluppando una contrattazione che elimini i divari salariali e che sviluppi percorsi positivi di condivisione dei carichi di cura, che combatta discriminazioni e omofobia. Se la situazione non cambierà, continueremo a contare i femminicidi e gli episodi di violenza con un senso sempre crescente di frustrazione e di impotenza. La verità è che l'impalcatura dei diritti, sia quella sociali che quelli civili, è unica e sta in piedi tutta insieme, reggendo il livello di civiltà di un Paese. È vero per noi, per la nostra regione e per il nostro paese. È vero a livello internazionale.  

La Cgil, il nostro paese, l’Europa devono dare voce alle donne dell’Iran, alle ragazze afghane che vogliono continuare ad avere accesso all’istruzione. Dobbiamo fare nostro il loro slogan: “Donna Vita libertà”, e non lasciarle sole, perché se le donne sono libere allora sono liberi tutti. L’attacco ai corpi e alle libertà delle donne, delle soggettività lgbtqi+ sono striscianti anche nel nostro paese e quanto mai in Veneto, basta ascoltare alcune aberranti affermazioni pronunciate in Consiglio regionale. Non dobbiamo consentire nessun arretramento su questo piano, a partire dalla difesa della Legge 194, che subisce attacchi continui. 

E il concetto che tutto ruota attorno al lavoro vale anche per i migranti. Chi sono, in fondo, le persone che - a rischio della vita - attraversano il Mediterraneo o camminano per migliaia di chilometri lungo la rotta balcanica. Sono delle lavoratrici, dei lavoratori, che con i loro bambini cercano un'occasione di sopravvivenza, di vita dignitosa che gli viene negata nei paesi dove sono nati. Accoglierli, garantirne i diritti è certo un gesto di umanità, ma è anche una scelta lungimirante. Perché lasciarli nelle mani della criminalità, degli sfruttatori, di chi è pronto a calpestarli per perseguire il proprio profitto, peggiora la condizione di tutti, anche dei lavoratori italiani che oggi sono garantiti o aspirano a esserlo. 

Guardando in faccia tutto questo, non si può dire che non c’è alternativa, che dobbiamo rassegnarci allo status quo. Anzi, mai come oggi abbiamo avuto le conoscenze, le tecnologie, gli strumenti per cambiare le cose. Si tratta di utilizzarle nel modo giusto, di farle diventare patrimonio collettivo, di non lasciarle nelle mani di chi le detiene attualmente, di metterle al servizio di un progetto che tenga insieme sostenibilità ambientale, sostenibilità sociale e sviluppo. Anzi, meglio dire: progresso". 

La cronaca

Seconda giornata di congresso della Cgil del Veneto a Mestre. Oggi, 27 gennaio, grande spazio è stato dato ai temi della Memoria e dell'Antifascismo con l'intervento dell'ospite Carlo Ghezzi, vicepresidente nazionale dell'Anpi.

Al termine del dibattito le conclusioni di Maurizio Landini, segretario generale della Cgil, che ha iniziato il proprio intervento proprio con il tema della Memoria. 

(Foto di Sara Quartarella)

La prima giornata

Dopo 4.000 assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati della Regione, che hanno visto la partecipazione di 75.000 lavoratrici e lavoratori; dopo i congressi delle categorie e delle Camere del Lavoro: si è aperto, questa mattina, presso il Laguna Palace di Mestre, il 13° congresso della Cgil del Veneto.

Prima che prendesse la parola Tiziana Basso, è stato proiettato un breve ma intenso video sul conflitto in Ucraina e sulla battaglia, in solidarietà della popolazione civile e contro la guerra, del movimento pacifista veneto, italiano e internazionale, di cui il sindacato confederale fa attivamente parte.

Ed è stata proprio l'instabilità geopolitica uno dei primi temi affrontati dalla segretaria generale della Cgil Veneto nella sua relazione. "Non ci possiamo rassegnare - ha dichiarato - all'orrore, alle sofferenze indicibili della popolazione civile, ai condomini e agli ospedali bombardati, all'assenza di riscaldamento, di luce, di acqua, alla devastazione di un intero Paese, alla morte di decine di migliaia di soldati su entrambi i fronti. E non è accettabile il rischio che sta correndo l'intera umanità a causa di una possibile escalation, anche nucleare, del conflitto. Un rischio che va eliminato con la diplomazia e con il dialogo per raggiungere un immediato cessate il fuoco".

Tutto questo, ha sottolineato Tiziana Basso, ha pesanti ricadute sociali anche sul nostro Paese e sul nostro territorio. I lavoratori che si rivolgono ai servizi fiscali del sindacato perdono, a causa dell'impennata dell'inflazione, circa 2257 euro in un anno, ma il micro-taglio del cuneo fiscale ne fa recuperare, nella migliore delle ipotesi, 396. È illusorio pensare che questo danneggi solo i redditi fissi, perché ne conseguirà una depressione della domanda interna e tutte quelle aziende che non hanno sbocchi nei mercati esteri pagheranno inevitabilmente pegno. Parliamo della grande maggioranza delle imprese, anche qui in Veneto, dove a mala pena un terzo delle aziende riesce a esportare.

E, infatti, le prospettive economiche del 2023 non sono affatto rosee. Nel rapporto statistico regionale si prevede una crescita per l'anno in corso di appena lo 0,3% e un calo del settore industriale dello 0,8%. "Si continua ad alimentare una narrazione ottimistica - commenta la sindacalista - che non fa i conti con i cambiamenti che stiamo subendo: le multinazionali entrate nelle nostre aziende hanno depredato marchi storici, per esempio della moda; fondi speculativi acquistano e smantellano aziende sanissime, a fini speculativi. Ci sono poi alcuni settori che subiscono particolarmente i processi di trasformazione tecnologica, come l'e-commerce e l'automotive".

La Cgil ha affrontato una ad una le crisi aziendali, tutelando occupazione, professionalità e contribuendo a preservare parti importanti del tessuto produttivo. Ma questo non basta più: "Dobbiamo pretendere linee di indirizzo generali e un confronto vero sulle politiche industriali a livello regionale. Gli ingenti fondi del Pnrr, ma anche quelli della nuova programmazione europea, devono vedere una programmazione e una coerenza". Altrimenti sarà difficile superare le difficoltà che ci aspettano, di cui si intravede qualche primo segnale anche sulla cassa integrazione, con le richieste dei primi sei mesi del 2022 che (pur segnando una riduzione rispetto all'anno precedente) sono superiori all'intero 2019, ossia alla fase precedente alla pandemia.

Altre conseguenze della guerra sono la corsa al riarmo e la brusca frenata della conversione ecologica, con il massiccio ritorno alle fonti fossili. "I Paesi, e soprattutto le grandi Potenze, - sostiene Tiziana Basso -, devono unire gli sforzi per contrastare l'emergenza climatica, sempre più allarmante, e non combattersi in nuovi e pericolosissimi conflitti. Per rendersi conto degli effetti della crisi ambientale non occorre andare lontano, basta guardare al Veneto dove questa estate ci siamo misurati con una siccità di cui ci sono ben pochi precedenti e dove si è verificata la tragedia della Marmolada, con le tante, troppe vittime che la valanga di ghiaccio e roccia si è portata con sé". Anche su questo piano l'impegno del sindacato è massimo, con la battaglia anche legale sull'inquinamento da Pfas nel vicentino e con la richiesta di bonifica di Porto Marghera, cui va garantito un futuro industriale ecologicamente sostenibile.

L'altro tema che preoccupa fortemente la Cgil è lo stato in cui versa il welfare regionale: "Il progressivo invecchiamento della popolazione (nel 2021 si sono registrati 189,3 ultrasessantacinquenni ogni 100 under 15) e il quadro che ci ha consegnato la pandemia ci chiedono un drastico cambiamento. A fronte delle carenze di personale, è necessaria una campagna straordinaria di assunzioni e la valorizzazione, anche dal punto di vista economico, delle lavoratrici e dei lavoratori già in servizio, nella sanità e nelle case di riposo. I turni sono massacranti in entrambi i casi, le carenze dei medici di base è ormai drammatica, le liste di attesa un problema sempre più grave. Se non interveniamo, sarà impossibile fermare la migrazione di sempre più pazienti e del personale, verso la sanità privata". E i cittadini che non possono permettersi la sanità privata sono sempre di più, visto che nel "ricco" Nordest l'8,6% della popolazione versa in povertà economica. Nonostante la manifestazione unitaria a Venezia in cui unitariamente Cgil, Cisl e Uil hanno chiesto di stanziare risorse per il welfare territoriale, la Regione ha scelto l’inerzia e a pagarne le conseguenze sono le famiglie e le persone più fragili, con l’aumento delle rette delle case di riposo, degli asili nido, con i mancati sostegni per l’affitto e tutto il resto.

Infine, ma non certo in ordine di priorità, la questione del lavoro, intorno al quale ruota tutto il resto. L'occupazione femminile, al 57,7%, è ancora troppo bassa; il part time involontario, che al 90% riguarda le donne, è troppo alto; la precarietà e l'emigrazione giovanile sono tra le cause principali della denatalità: in vent’anni una città di 250.000 ragazze e ragazzi è scomparsa dal Veneto.

"Come si pensa di rimediare - conclude la segretaria generale della Cgil Veneto - senza sostenere le giovani coppie, senza garantire lavoro stabile. Pensiamo allo spopolamento delle aree interne, sempre più povere di servizi e di opportunità. Ci sono progetti interessanti, a cui crediamo fortemente: l'area logistica speciale tra Venezia e Rovigo, la valorizzazione delle eccellenze ambientali di Belluno. L'obbiettivo fondamentale è sempre quello di creare non un lavoro qualsiasi, ma un lavoro che contribuisca a dare un senso, che abbia un ruolo riconosciuto, che sia rispettato".

Un lavoro da rendere sicuro, in una regione che registra 104 infortuni mortali nei primi 11 mesi del 2022 (una crescita del 7% rispetto al 2021). Un lavoro da proteggere anche contro la criminalità organizzata, sempre più radicata in Veneto e per combattere la quale la Cgil si è costituita parte civile nei principali processi contro le mafie che si stanno celebrando nei tribunali del territorio.

Il congresso

Con la fine del congresso dello Spi Veneto e la rielezione di Elena Di Gregorio come segretaria generale dei pensionati, si concludono i congressi delle categorie regionali della Cgil Veneto, iniziati dieci giorni fa. Il percorso congressuale è cominciato a fine settembre, con le assemblee nei luoghi di lavoro e nelle leghe dei pensionati, proseguito con i congressi delle categorie provinciali e delle Camere del lavoro, e che vedrà il suo atto finale – per quanto riguarda il nostro territorio -  con il congresso confederale della Cgil Veneto. Il congresso della Cgil nazionale si terrà dal 15 al 18 marzo a Rimini, preceduto dai congressi delle categorie nazionali. In Veneto le assemblee nei luoghi di lavoro sono state circa 4.000, vi hanno partecipato 75.000 lavoratrici e lavoratori, pensionate e pensionati.

I segretari generali eletti dai congressi regionali di categoria sono: Cecilia de’ Pantz per la Filcams (lavoratori del commercio, del turismo e dei servizi), Michele Corso per la Filctem (lavoratori chimici, tessili, energia e manifatturiero), Francesco Andrisani per la Fillea (lavoratori delle costruzioni e del legno), Renzo Varagnolo per la Filt (lavoratori dei trasporti e della logistica), Antonio Silvestri per la Fiom (impiegati e operai metallurgici), Claudio Cornelli per la Fisac (lavoratori del credito e delle assicurazioni), Giosué Mattei per la Flai (lavoratori dell’agroindustria), Marta Viotto per la Flc (lavoratori della scuola, dell’università, della conoscenza), Ivan Bernini per la Funzione pubblica (lavoratori pubblici), Nicola Atalmi per la Slc (lavoratori della comunicazione).

Il programma

Giovedì 26 gennaio, presso il centro congressi Laguna Palace a Mestre (viale Ancona 2), si terrà la prima giornata del 13° Congresso della Cgil Veneto. Alle 10.30 ci sarà la relazione della segretaria generale regionale Tiziana Basso, che farà il punto sulla situazione socio - economica della nostra regione. A seguire gli interventi di  Gianfranco Refosco (segretario generale Cisl Veneto) e di Roberto Toigo (segretario generale Uil Veneto). Sono poi previsti i contributi di Monica Andolfatto (segretaria regionale Sindacato Giornalisti Veneto), Paolo Galeano (coordinatore regionale Avviso Pubblico), Donata Gottardi  (presidente Ires Veneto), Marco Lombardo (coordinatore regionale Libera), Cristian Rosteghin (portavoce Alleanza contro la povertà).

Nel pomeriggio proseguirà in dibattito con il contributo di delegate e delegati dei luoghi di lavoro e delle leghe dei pensionati, segretari territoriali e di categoria. La prima giornata del congresso sarà conclusa da Daniela Barbaresi (segretaria Cgil nazionale).

Nella seconda giornata, il 27 gennaio, sarà presente anche il segretario generale della Cgil nazionale, Maurizio Landini.

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