Sono stati definiti i princìpi dell’armonizzazione nel passaggio per la Marelli dal ccsl al contratto nazionale collettivo dei metalmeccanici. Questo l’esito dell’incontro di lunedì 9 gennaio, secondo quanto riportano Fiom Cgil, Fim Cisl, Uilm Uil, Fismic, UglM e Aqcfr.

“Giudichiamo positivamente – commentano – il fatto che Marelli abbia accolto le nostre richieste sull’armonizzazione e confidiamo che vengano accolte alcune modifiche che abbiamo illustrato e che la trattativa possa poi proseguire utilmente anche sugli altri temi”.

Sulla paga base, spiegano i sindacati, si è convenuto che “si dovrà valorizzare l’eventuale differenza fra i minimi del ccsl e quelli del ccnl, facendola confluire in una specifica voce contrattuale non assorbibile con riflessi su tutti gli istituti e con efficacia anche nei confronti dei nuovi assunti”.

Dovrà inoltre essere “mantenuto l'ulteriore scatto di anzianità in più del ccsl, che ne prevede sei anziché cinque”. Sull’inquadramento, infine, sarà garantito che “il passaggio da aree professionali a livelli non si traduca in arretramenti o in riduzioni di stipendio”.

Al prossimo incontro del 23 gennaio a Roma, concludono i sindacati, si dovrà comunque arrivare “a un testo di dettaglio sull’armonizzazione, che comunque entrerà in vigore allorquando si arriverà a un accordo complessivo con Marelli. Restano difatti da discutere i temi tipici dell’integrativo, quali ad esempio premi, maggiorazioni, welfare, indennità varie”.