Fim Cisl, Fiom Cgil e Uilm Uil di Belluno, a seguito della decisione da parte della direzione aziendale della Epta Costan di Limana di non rinnovare tutti i 253 contratti dei lavoratori a termine somministrati in scadenza nei mesi di novembre e dicembre, dopo le consultazioni assembleari con lavoratrici e lavoratori hanno proclamato lo stato di agitazione con blocco dello straordinario e delle flessibilità. Le organizzazioni sindacali hanno indetto una serie di scioperi per l’intera settimana: oggi (martedì 22 novembre) 2 ore a fine di ogni turno di lavoro, mercoledì (23 novembre) 4 ore alla fine di ogni turno di lavoro e giovedì (24 novembre) 2 ore alla fine di ogni turno di lavoro. Inoltre mercoledì 23 alle ore 10 e alle ore 18 si terranno due presidi fuori dai cancelli dell’azienda in via degli Alpini, 14 a Limana.

“L’azienda fino a ieri riteneva questi lavoratori indispensabili per produrre utili, mentre oggi li fa diventare vittime di un “fisiologico assestamento occupazionale”. Come organizzazioni sindacati pretendiamo dalla dirigenza di Epta Costan un impegno etico e sociale. Noi, dal nostro canto continueremo a combattere ogni tipo di precarietà e con forza sosteniamo questi scioperi per la dignità di lavoratrici e lavoratori.” Dichiarano i sindacati dei metalmeccanici bellunesi.

Anche il Nidil Cgil di Belluno aderisce allo stato di agitazione e agli scioperi sottolineando che questa posizione dell’azienda non sarà accettata e che "non saranno le lavoratrici e i lavoratori precari somministrati a pagare ancora una volta le conseguenze delle logiche del mercato. Queste persone non sono numeri, ma sono donne, uomini, rappresentano famiglie, impegni e sacrifici e non è tollerabile che siano sempre loro a vedere disattesa, per l’ennesima volta, ogni aspettativa di stabilità".