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Salute e sicurezza

Landini: «Morti e infortuni colpa della precarietà e dei pochi controlli»

Davide Colella
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Le conclusioni dei segretari generali di Cgil, Cisl e Uil alla manifestazione in piazza Santi Apostoli

"Tre morti e più di duemila infortuni sul lavoro al giorno, dimostrano che c'è troppa precarietà e pochi controlli, che c'è bisogno di investire sulla sicurezza sul lavoro e questo vuol dire assumere nuovi ispettori". Così il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini, a conclusione dell'iniziativa unitaria di Cgil, Cisl e Uil, per la salute e la sicurezza sul lavoro. "È necessario – ha sottolineato Landini – creare una cultura di impresa in cui la sicurezza e la salute non siano più un costo ma un investimento. E chiediamo risposte molto concrete". 

L'intervento di Landini

Landini, Cgil: l'appello al nuovo governo

Dal palco di piazza Santi Apostoli, a Roma, il leader del sindacato di Corso d'Italia si è rivolto anche al nuovo esecutivo guidato da Giorgia Meloni: "Se vogliamo garantire salute e sicurezza i primi obiettivi sono superare la precarietà nel lavoro e fare una legge che impedisca la logica di massimo ribasso negli appalti come elemento di competizione". "Noi vi giudicheremo sui fatti – aveva dichiarato a margine della manifestazione – sappiate che se non cambia la situazione non solo torneremo in piazza, ma ci mobiliteremo in tutti i luoghi di lavoro per impedire che questa strage prosegua".

Foto: Marco Merlini 

Nel corso della mattinata dal palco sono state ricordate le numerose storie di giovanissimi rimasti uccisi all'interno di un'impresa. Per questo Landini è intervenuto anche sul tema dell'alternanza scuola-lavoro: "Non è possibile morire quando sei in alternanza scuola-lavoro – ha detto – se questo avviene vuol dire che bisogna discutere di come regolare questo istituto".

Sbarra, Cisl: "Ogni otto ore una vita spezzata"

Prima del segretario generale della Cgil, sul palco di Piazza Santi Apostoli ha preso la parola il leader della Cisl, Luigi Sbarra: "Basta con i morti su lavoro, con lo strazio dei corpi, con la sofferenza di chi perde un proprio caro – ha detto il dirigente sindacale –. Basta con questa strage continua, vergognosa, inaccettabile. Più di tre vittime al giorno. Ogni otto ore una vita spezzata. Non sono numeri, ma esistenze cancellate o cambiate per sempre, famiglie distrutte, speranze e sogni che non si realizzeranno mai più". 

Foto: Marco Merlini

Nel suo intervento, Sbarra ha anche rivolto un appello alla neoministra del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone: "Il tempo è scaduto. È ora di trasformare l'indignazione in fatti concreti – ha detto –. Serve una strategia nazionale per fermare la strage e cambiare rotta". "Il nuovo esecutivo dimostri subito – ha concluso Sbarra – la capacità di rafforzare la via del dialogo, del confronto, del coinvolgimento pieno e fattivo delle parti sociali"

Bombardieri, Uil: "Venga riconosciuto l'omicidio sul lavoro"

Nel suo intervento, il numero uno della Uil, Pierpaolo Bombardieri, ha ricordato l'inaccettabile incidenza del lavoro precario, sottopagato e poco sicuro: "Ci sono 1.200 morti all'anno – ha sottolineato il segretario generale – questi temi li porremo al nuovo ministro del lavoro, chiedendo di ascoltare questa piazza e le famiglie che per il lavoro hanno perso una persona cara". 

Foto: Marco Merlini 

"Pensiamo sia necessario valutare come aumentare le ispezioni, lavorare sulla formazione e sulla prevenzione", ha aggiunto Bombardieri, rimarcando come i sindacati chiedano che sia riconosciuto l'omicidio sul lavoro quando si riscontrano responsabilità chiare da parte delle aziende che manomettono le misure di sicurezza dei macchinari per aumentare la produzione".