Nella tarda serata del 30 settembre scorso, a Roma, è stata raggiunta l’intesa per il rinnovo del contratto nazionale di lavoro del settore gas-acqua, che in Italia conta oltre 43 mila addetti in circa 400 imprese e scaduto il 31 dicembre scorso. L’ipotesi di accordo sottoscritta dalle rappresentanze sindacali di Filctem Cgil, Femca Cisl, Uiltec Uil e dalle rappresentanze delle associazioni datoriali di Anfida, Provigas e Utilitalia, dovrà ora essere votato da lavoratrici e lavoratori nelle assemblee

Parte economica

L’aumento complessivo (Tec) sarà di 220 euro nel triennio 2022-24. L'aumento medio sui minimi (Tem) sarà di 203 euro e distribuito in tre tranche: 41 euro dal mese di ottobre 2022; 71 euro da ottobre 2023; 91 euro da settembre 2024. Per quanto attiene alla produttività sarà di 17 euro (14 mensilità all’anno) per gli anni 2023-2024.

Al termine della vigenza contrattuale la verifica dello scostamento inflativo, fra inflazione programmata e inflazione consuntivata, non modificherà i valori economici definiti. Il contratto produrrà un montante complessivo di 3521 euro. Inoltre, per i lavoratori che prestano la loro opera in reperibilità da remoto, sarà previsto un euro in più sull’indennità dal primo gennaio 2023.

Parte normativa

L’intesa potenzia il sistema partecipativo sull’andamento del settore, sui modelli organizzativi e sugli scenari del settore energetico sia a livello nazionale che territoriale. L’accordo prevede l’ampliamento e lo sviluppo della formazione con la partecipazione del sindacato nei progetti formativi finalizzati all’adeguamento professionale sui nuovi modelli organizzativi e sulla crescita professionale. Sull’apprendistato, aumenta la quota di ingresso salariale passando dall’attuale 75% all’80%.

Infine, si prevede l’avvio di un percorso che dovrà definire entro l’anno 2023 un nuovo sistema classificatorio focalizzato sull’autonomia, la conoscenza e l’esperienza del lavoratore e il riconoscimento economico di un salario aggiuntivo a livello orizzontale.