I protocolli sulla legalità e sul monitoraggio dei flussi di manodopera delle opere portuali finanziate dai fondi del Pnrr  sono stati sottoscritti da Fillea, Filca e Feneal di Roma e Lazio insieme al Prefetto di Roma, l'Autorità di sistema portuale del mar Tirreno centro-settentrionale e all'Ispettorato del lavoro. Lo hanno reso noto i sindacati in un comunicato. 

Si tratta, spiegano i sindacati, di “due importanti strumenti con cui si generalizzano alcune buone pratiche e si rafforzano gli strumenti sindacali contro mancata sicurezza, lavoro nero e infiltrazioni mafiose per garantire tutele e diritti alle lavoratrici e ai lavoratori e migliorare la qualità del lavoro”.

Con i protocolli si applicano infatti misure di contrasto al dumping contrattuale, la verifica dei documenti unici di regolarità contributiva e congruità, il settimanale di cantiere, con cui è possibile sapere in anticipo quali imprese, lavoratori e mezzi saranno presenti nello specifico cantiere e il badge di cantiere, con cui è possibile verificare chi lavora in un cantiere, la sua regolata contrattuale e lo svolgimento di mansioni idonee alla sua formazione e condizione di salute. Inoltre, in caso di mancato rispetto dei protocolli è previsto un sistema sanzionatorio fino alla rescissione del contratto di appalto. 

''Siamo convinti - dichiarano i rappresentanti sindacali di Fillea Cgil, Filca Cisl e Feneal Uil - che il Pnrr possa rappresentare realmente uno strumento con cui rilanciare il Paese, l'occupazione e superare le disuguaglianze economiche e sociali. Per farlo è imprescindibile garantire legalità e sicurezza nei cantieri, perché, come purtroppo accaduto in passato, dove ci sono ingenti risorse il rischio di infiltrazioni mafiose diventa più alto''.