"Lavoratori e lavoratrici che vivono per strada, costretti a turni spesso massacranti e a rischiare sulla loro pelle per una paga da fame. Il loro lavoro è la Sicurezza ma è meno sicuro di quanto possa immaginarsi, specie in territori ad alto tasso di criminalità. L’episodio di stamattina a Reggio Calabria con la rapina a un furgone portavalori, nel quale operavano tre guardie giurate, è l’ennesimo atto criminale che si compie ai danni non solo del patrimonio economico ma soprattutto sulla vita delle lavoratrici e dei lavoratori". Così, in un comunicato congiunto, Giuseppe Valentino e Samantha Caridi, segretario regionale Filcams Calabria e segretaria provinciale Filcams Reggio Calabria - Locri.

"Danni psicologici, problemi sul luogo di lavoro, quando accade un episodio del genere la guardia giurata è la prima a subirne le conseguenze; dovranno dimostrare di aver eseguito tutto alla perfezione, saranno assoggettati a domande, dubbi, illazioni. Salute e sicurezza vengono quotidianamente messe a rischio in questo settore lavorativo, eppure tutto il comparto vede il contratto collettivo nazionale bloccato da sette anni per mancanza di volontà e di serietà delle parti datoriali e per la scarsa attenzione delle istituzioni", proseguono i due dirigenti sindacali.

"In questo lungo periodo, le organizzazioni sindacali di categoria hanno indetto scioperi, mobilitazioni nazionali e territoriali, manifestazioni nazionali, promosso e sollecitato incontri presso i ministeri dell’Interno e del Lavoro, ma nonostante ciò, le associazioni datoriali continuano a dimostrare scarso interesse e volontà a chiudere il tavolo di trattativa nazionale rinnovando il Ccnl. Significherebbe ottenere maggiori aumenti in busta paga e maggiori tutele in termini di salute e sicurezza. Alle guardie giurate coinvolte nella rapina odierna va la nostra solidarietà e vicinanza, che per noi significa anche continuare a lottare per portare a lavoratrici e lavoratori un nuovo contratto nazionale, più adeguato e più giusto di com'è attualmente", concludono i due sindacalisti.