Una mappa di tutta città che indica le strade meno pericolose, segnala quelle a più alto rischio, suggerisce i percorsi alternativi, dà informazioni sulle limitazioni del codice della strada. È quella che la multinazionale del food delivery Just Eat fornirà ai 600 rider operativi nella capitale, messa a punto dalla Filt Cgil di Roma e Lazio per tracciare gli itinerari più sicuri e quelli che mettono meno a repentaglio la vita dei ciclofattorini. Nella metropoli che si piazza al 21° posto nella triste classifica dei centri urbani con il più alto tasso di incidentalità e che ha una media superiore a quella italiana, avere un punto di riferimento preciso, dettagliato e aggiornato su quali vie consentono maggiori tutele a chi viaggia su due ruote, dà sicuramente una marcia in più.  

“Si tratta di un accordo che nasce da chi quotidianamente lavora in bicicletta e in motorino a Roma – spiega Antonella Furgiuele della Filt Cgil Roma e Lazio -: ha visto infatti la partecipazione attiva dei rappresentanti dei lavoratori e la volontà da parte di Just Eat di farsi carico delle preoccupazioni dei rider nell’esercizio della loro attività. Ci sono diverse strade che sono troppo pericolose, e anche per questo abbiamo chiesto al Comune di metterle in sicurezza. Questa mappa è il prodotto di relazioni industriali che si collocano all’avanguardia nel variegato e complesso mondo della logistica”.

Un bel risultato che segue di pochi mesi un’altra intesa sottoscritta a livello regionale con il colosso danese dal sindacato di categoria della Cgil insieme a Fit Csil e Uiltrasporti sull'organizzazione del lavoro. Per agevolare il rider a fine turno, l’algoritmo è stato riprogrammato affinché l’indirizzo del back-routing, ossia dell’ultima consegna da svolgere, allo scadere del 45 minuti dal fine turno, sia il più vicino possibile allo starting point, cioè il posto dove il ciclofattorino inizia e termina la sua attività quotidiana. Sempre per garantire maggiori sicurezza e tutele.