"L’evento Beyond di Iveco Group a Torino è un fatto importante. Erano anni che non si teneva un evento che avesse l’obiettivo di andare “oltre” puntando sulla ricerca in corso a Torino per l’innovazione ecologica della mobilità e sulla produzione di bus a Foggia". Lo dichiarano in una nota congiunta Michele De Palma, segretario generale Fiom Cgil e Simone Marinelli, coordinatore nazionale automotive per la Fiom.

Durante l'evento, Iveco Group ha presentato le prossime strategie su nuove tecnologie e sostenibilità. "Investimenti che consolidano l'accordo sul piano industriale sottoscritto tra la direzione aziendale e le organizzazioni sindacali a marzo 2020, che ha permesso di superare forti criticità e avviare percorsi di stabilizzazione dei lavoratori".

Idrogeno, elettrico, biocarburanti e guida autonoma sono le sfide del futuro e un ruolo importante per la transizione verrà svolto dai centri di ricerca e sviluppo di Torino. La transizione ambientale e tecnologica deve proseguire, è un processo complesso ma se gestito, guidato e condiviso, con le giuste risorse e strumenti idonei, può creare nuove opportunità industriali e occupazionali. I risultati del gruppo, proseguono i sindacalisti, "sono senza dubbio il frutto della capacità dei lavoratori di ricercare, progettare e produrre. Consolidati gli investimenti, ora è tempo di riconoscere questo impegno migliorando le condizioni complessive contrattuali e salariali".

Il ministro dello Sviluppo economico deve ora passare dalle dichiarazioni ai fatti: dando seguito al contratto di sviluppo per Iveco. Quindi è necessario recuperare il tempo perso attraverso un piano di risorse strategiche per la transizione della produzione della mobilità. In Europa, Spagna e Germania investono nei bus e in biglietti a “prezzo politico” per permettere ai cittadini di muoversi in una situazione di alta inflazione.

La Fiom "ritiene il metodo e i contenuti adottati in Iveco una pratica su cui impostare corrette iniziative di sviluppo della produzione di mobilità ecologica garantendo l’occupazione". Il presidente del Consiglio si è impegnato nell’incontro con Cgil, Cisl e Uil ad aprire un tavolo sul settore. "In un contesto di grande incertezza dovuto alle difficoltà di approvvigionamento delle materie prime e all'instabilità geopolitica dei mercati, la scelta di Iveco di investire in Italia è un elemento di prospettiva - aggiunge la sigla -. È ora di reindustrializzare il Paese attraverso la transizione ecologica e occupazionale, investendo risorse per ricostruire la filiera della componentistica degli autobus e della mobilità".