“Con ripetuti appelli ai vertici del Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco avevamo chiesto che si facesse chiarezza sul destino del Reparto volo dei Vigili del Fuoco di Rieti, temendo che dietro il silenzio del competente Dipartimento si celasse la volontà di chiudere la sede in questione”. È quanto affermano Mauro Giulianella di Fp Cgil Vvf, Massimo Vespia di Fns Cisl e Franco Giancarlo di Confsal Vvf. 

La sede di Rieti, infatti, proseguono, “dall’istituzione per effetto del decreto Madia (che il 31 dicembre 2016 sancì la scellerata abolizione del Corpo forestale dello Stato) ancora non dispone di una struttura propria, nonostante nel corso di questi anni si sia più volte sollecitato per trovare una soluzione alla luce della temporanea ospitalità offerta dai Carabinieri presso la base aeronautica del 16° nucleo elicotteri dell’Arma e delle ripetute difficoltà emerse nell’ambito della gestione operativa del reparto”.

“A parte lo scarso interesse mostrato dal dipartimento sulla questione - aggiungono i dirigenti sindacali -, giungono in questi giorni, preoccupanti indiscrezioni secondo le quali il Reparto volo Vvf di Rieti verrà definitivamente chiuso e il personale attualmente in servizio distribuito tra l’aeroporto dell’Aquila e quello di Ciampino.

Qualora fosse fondata tale ipotesi, emergerebbe non solo un atteggiamento inopportuno da parte dei vertici del Corpo, ma altresì un piano che avrebbe come obiettivo quello di esautorare di fatto al territorio reatino una struttura strategica dal punto di vista del soccorso tecnico urgente”.

Per tali ragioni, le tre sigle di categoria invitano “le istituzioni politiche nazionali e locali affinché intervengano sul ministro dell’Interno per adottare urgenti soluzioni alle problematiche che investono il reparto volo di Rieti, temendo che dietro l’inerzia del dipartimento dei Vigili del fuoco si possa nascondere la reale volontà di chiudere o trasferire il Reparto Volo di Rieti. In assenza di urgenti risposte riterremo non più rinviabile la dichiarazione dello stato di agitazione del personale reatino e l’adozione di tutte le altre iniziative ritenute opportune”, concludono i tre sindacalisti.